24/10/2025

Yoga: fai Il Signore dei Pesci, l’asana che depura il fegato

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 24/10/2025 Aggiornato il 24/10/2025

La posa del Signore dei pesci interferisce con il metabolismo, con la circolazione, con la funzionalità degli organi della digestione: un’azione che purifica l’organismo in modo completo

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“Immagina il fegato come un piccolo sole nel tuo addome: con ogni torsione lo massaggi, rimuovi sostanze di scarto e fai circolare nuova energia, risvegliando il metabolismo”: questo insegnamento dei maestri yogi viene riproposto dall’insegnante Francesca Cassia, che consiglia Matsyendrasana, la posa del Signore dei pesci, per la sua potente azione detox.

“Per la filosofia indiana detossinare significa dare spazio all’energia per rinascere: con ogni torsione, infatti, il corpo si alleggerisce di tossine e la vitalità ritorna” chiarisce l’esperta.

L’azione depurativa

Il fegato è il nostro laboratorio interno di purificazione: filtra le tossine, regola il metabolismo e mantiene l’equilibrio energetico. Matsyendrasana, come tutte le analoghe pose in torsione, agisce come un massaggio interno: il movimento infatti comprime e rilascia delicatamente il fegato e gli organi contigui, stimolando la secrezione biliare e riattivando la circolazione sanguigna e linfatica.

Risultato? Gli organi digestivi lavorano meglio, facilitando la scomposizione dei cibi e l’assimilazione dei vari nutrienti, e il metabolismo si riequilibra, con benefici che interessano specificamente la trasformazione dei grassi e degli zuccheri in energia.

Inoltre l’azione diretta sul fegato, che è un organo-filtro, combinandosi con il boost sul sistema circolatorio favorisce lo smaltimento delle tossine e delle sostanze di scarto accumulate nell’intero organismo. Anche la respirazione, che accompagna la tenuta, ha un ruolo importante perché serve a riossigenare e a dare nuova vitalità alle cellule di tutti i tessuti: la posa in torsione deve quindi essere mantenuta per 4-5 respiri completi e poi essere ripetuta dall’altro lato, simmetricamente.

Benefici anche psicologici

Grazie a una pratica costante, il corpo si sente più leggero, energico e pronto a muoversi e la mente si rischiara. Ma Francesca Cassia sottolinea anche le potenzialità di Matsyendrasana sulla sfera psicoemotiva. Tutte le torsioni “strizzano” i tessuti e, metaforicamente, insegnano a lasciar andare ciò che appesantisce la mente e il cuore: sono un gesto di rinascita, che scioglie le tensioni, dona leggerezza, serenità e vitalità.