Yoga: dai una sferzata al metabolismo con la candela

Un esercizio che, da bambine, abbiamo eseguito tutte, senza sapere che fosse una posa yoga. Sarvangasana, la Candela, è un asana conosciutissimo con grandi potenzialità benefiche. Innanzitutto, sgombrate il campo da equivoci e timori: Sarvangasana non è così complicata come sembra. Certo, nella sua variante più tecnica,  prevede che siate supine, solleviate le gambe al soffitto, alziate il bacino da terra, lo supportiate con le mani ed allineiate busto e gambe in assetto verticale. Il lavoro richiede equilibrio, quindi dei muscoli stabilizzatori forti e allenati (soprattutto gli addominali). Potete cominciare però a prendere confidenza con

come suggerisce l’insegnante Francesca Cassia potete giocare con sforbiciate delle gambe o facendo il movimento della bicicletta ed estendere le ginocchia, raddrizzando il corpo verso il soffitto, solo se e quando vi sentirete in grado di farlo

In inversione

Comunque la affrontiate, la posa della Candela non perde i suoi benefici. Dal punto di vista simbolico, il fatto di tenere un asana in inversione, con il cuore sopra alla testa, crea un “controllo” delle emozioni sull’ego e sulla razionalità, cioè piega le nostre certezze, ci rende più flessibili nelle situazioni anche complicate della vita. Dal punto di vista fitness, invece, tonifica molto il pavimento pelvico, prevenendo e contrastando i fastidi causati da un’eccessiva rilassatezza di questo muscolo (come ad esempio l’incontinenza, che si manifesta anche in giovane età e non solo dopo una gravidanza o dopo la menopausa). Il beneficio forse più gradito alle donne, però, è il fatto che Sarvangasana riequilibra l’attività della tiroide e stimola il metabolismo, con un effetto antiage che si riflette su tutti i tessuti e gli organi.

Gli errori da evitare

Attenzione: quando tenete la candela (dovete rimanere in posa per 5-6 respirazioni complete), non muovete la testa, per evitare di traumatizzare il collo. Evitate inoltre l’esecuzione dell’esercizio durante il ciclo mestruale e in gravidanza, dopo il quinto mese.