07/04/2023

Yoga antiage: rigenera gli organi interni facendo l’Uccello del Paradiso

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 07/04/2023 Aggiornato il 07/04/2023

Secondo la tradizione indiana, questo asana stimola potentemente la circolazione energetica in alcuni fra i più importanti apparati del nostro corpo, garantendo la buona salute

yoga - uccello del paradiso

Come accade in tutte le culture medico-filosofiche orientali, anche quella indiana (di cui lo yoga è espressione) si fonda sull’idea che l’organismo sia irrorato da un’energia vitale, che fluisce in ogni sua parte ed è il presupposto del buon funzionamento e della salute di tutti gli organi. L’insegnante Francesca Cassia sottolinea quindi un’importante (e spesso dimenticata) caratteristica dell’antica disciplina: oltre a regalare tanti altri vantaggi, più comprensibili agli Occidentali perché più concreti, la pratica comporta anche dei benefici energetici molto importanti.

L’esecuzione e la tenuta degli asana, secondo i maestri yogi, stimola una migliore circolazione dell’energia e quindi rende più efficiente ogni apparato.

L’asana rigenerante

Ogni posa ha i suoi effetti rigeneranti su singoli e specifici organi, ma ce n’è una che aiuta a rinvigorire e a far lavorare meglio il cuore, i polmoni e il sistema endocrino e che è perciò un toccasana per tutti: si tratta di Svarga Dvijasana (l’Uccello del Paradiso). È un asana per esperte, che però si può preparare con molte pose propedeutiche anche facili e accessibili alle meno allenate: in particolare con le posizioni di estensione laterale, come il Cancello in ginocchio , il Triangolo , l’Angolo laterale. Non pensate che l’unica esecuzione possibile sia quella scenografica di Charlotte Lazzari nella foto sopra: la gamba sollevata non deve essere necessariamente tesa, al contrario può rimanere con il ginocchio flesso. L’importante è sorreggere la coscia, circondandola con un braccio, e agganciare le mani dietro di sé. Questo passaggio richiede certamente flessibilità, elasticità e molti tentativi, ma non è affatto impossibile.

Due approcci

Se non sapete da che parte cominciare, sappiate che esistono due modi per entrare nella posa. Uno è quello yogico: piegate il busto in avanti, sulle cosce, fate passare un braccio sotto a una gamba, spostate l’altro braccio dietro alla schiena, allacciate le mani dietro di voi e poi fate salire il busto fino alla posizione eretta, “trascinando” in su anche la gamba. Difficile? Certamente sì. E allora ecco la variante più ginnica, da ballerine, che è più accessibile: in piedi, in appoggio monopodalico, portate al petto il ginocchio della gamba su cui non si scarica il peso, poi apritelo lateralmente, fate passare un braccio intorno alla coscia, passando per davanti, e allacciate le mani dietro.

Un boost per l’organismo

In ogni caso, questi “incroci” e “intrecci” delle braccia su altre parti del corpo stimolano un forte pompaggio del cuore, che migliora le sue prestazioni, agiscono sul diaframma e sugli altri muscoli respiratori, migliorando la capienza e la funzionalità polmonare, e stimolano il sistema endocrino. Questo terzetto di benefici costituisce un vero e proprio boost per tutto l’organismo, perché carica di energia e di sangue ricco di nutrienti e di ossigeno tutte le cellule e i tessuti del corpo.