25/09/2018

Sculpt&tone con il canottaggio

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 25/09/2018 Aggiornato il 25/09/2018

Il cannottaggio è poco praticato dalle donne, ma tonifica e rassoda in modo armonioso e, una volta imparata la tecnica, permette di affrontare piacevoli uscite outdoor

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Poco  conosciuto e quindi assai poco praticato a livello amatoriale, specie dalle donne, il canottaggio ha grandi potenzialità: allena il fisico in modo completo e armonioso e inoltre, una volta acquisita la tecnica di base, si pratica all’aperto, a contatto con la natura, con grande effetto rilassante e rigenerante.

Da non confondere con la canoa

Non confondetelo con la canoa: è uno sport in cui l’imbarcazione è più lunga e stabile (dai 7 ai 15-20 metri, secondo il numero dei rematori, che nelle varie specialità possono essere 1, 2 o 4). Inoltre la remata coinvolge sia la parte alta del corpo che le gambe, contrariamente alla canoa in cui si spinge solo a forza di braccia.

Nell’“attacco” della vogata il corpo è in posizione raccolta, poi le gambe si estendono, il busto si alza e si inclina indietro, le braccia si flettono ed esercitano una trazione sui remi.

Coinvolge tutti i muscoli

Gli effetti tonificanti e rassodanti del canottaggio sono notevoli e interessano in modo equilibrato tutti i gruppi muscolari del corpo: considerando il gesto tipico della remata, dall’attacco al finale, si mettono in gioco prima i quadricipiti e i bicipiti femorali, poi entrano in azione gli addominali e i lombari, infine, quando le braccia si flettono, lavorano i bicipiti e i tricipiti. In misura minore sono coinvolti i muscoli delle spalle (deltoidi e trapezi). Si tratta insomma di un’attività completa che comporta un ottimo allenamento cardiocircolatorio.

Si inizia così

Per iniziare potete iscrivervi a un corso (cercate i centri affiliati sul sito della Federazione www.canottaggio.org): non serve una preparazione particolare, verrete abituate gradualmente ai movimenti corretti. Le lezioni prevedono l’insegnamento della tecnica a secco, con un attrezzo ad hoc che si chiama remoergometro (in pratica, una macchina con un carrello mobile, che riproduce i gesti della vogata sulla barca). Solo in un secondo tempo sono previste le prime uscite nella vasca propedeutica e all’aperto, su canali, laghi o specchi d’acqua tranquilla. All’inizio sono brevi, poi si passa a quelle più impegnative, alternandole comunque sempre ad allenamenti “a secco”.

L’abbigliamento giusto

Quando ci si allena “a secco” e nella vasca propedeutica, l’abbigliamento è quello tipico di un normale corso di ginnastica in palestra: tuta, T-shirt, shorts e scarpe da ginnastica sono indumenti adattissimi. Per le uscite in acqua, invece, si devono scegliere capi aderenti, protettivi e traspiranti: esistono apposite salopette in tessuti tecnici. In barca non si usano scarpe, ma solo calze sportive.