26/11/2023

Running: perché correre in salita?

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 26/11/2023 Aggiornato il 27/11/2023

Non è solo una questione di impegno muscolare e cardio: le salite sono un’utile palestra per migliorare la tecnica

correre in salita

Che cosa pensereste se vi suggerissero di correre in salita? Molte delle amanti del running, anche assidue, sono abituate a uscite di allenamento in cui si avviano lungo un percorso pianeggiante e continuano a oltranza, oppure eseguono i loro esercizi secondo un programma di lavoro prestabilito. Poche amano avventurarsi in salita, ma durante gli incontro del “Brooks Find Your Run – Pink edition”, un’iniziativa gratuita tutta al femminile che si svolge a Milano, si impara che la fatica delle salite non è assolutamente fine a se stessa. Lo insegnano Federica Proietti, istruttrice di atletica leggera, e Lorena Brusamento, istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta, e proprio Brusamento vi racconta come e perché dovreste mettervi alla prova anche voi.

Anche in città si trovano spazi adatti al running in salita: non occorrono percorsi lunghi, perché il consiglio è alternare salite e discese.

Tanti miglioramenti utili

Correre in salita, naturalmente, è un esercizio cardio utilissimo: migliora le prestazioni del cuore e dei polmoni, cioè accresce la resistenza alla fatica e allo sforzo, e per una runner questo è fondamentale. Tuttavia c’è un altro motivo per cui le salite sono una palestra di training da non sottovalutare: migliorano infatti la tecnica di corsa.

L’esperta spiega che, durante il running, la parte anteriore dei piedi svolge un ruolo importantissimo: dopo l’appoggio, infatti, il peso si sposta in avanti e l’avampiede è quello che dà la spinta, la propulsione verso il balzo successivo. L’ultima parte che spinge, facendo leva, è quella dell’alluce. Su un percorso in salita si esegue un lavoro propedeutico a questa “biomeccanica del gesto corretto”: infatti il lavoro si concentra in modo automatico sugli avampiedi, proprio a causa della pendenza. La postura che si tiene, la distribuzione del peso indotta dalla pendenza e il movimento che si compie in queste condizioni rinforzano tutti i muscoli dei piedi, rendendoli anche più elastici, danno tono ai polpacci, irrobustiscono i tendini di Achille. In pratica creano una serie di automatismi che andranno a vantaggio anche della corsa sui percorsi pianeggianti.

L’allenamento

Individuate una salita di 100 metri, se siete già abituate a correre, oppure di 50 o anche di 20 metri, se siete meno allenate. La pendenza non deve essere eccessiva, è sufficiente che vi induca ad appoggiare automaticamente gli avampiedi durante la corsa. Per raggiungere un buon condizionamento fisico, ripetete l’abbinata salita + discesa per 10 volte, adottando una corsa veloce nelle salite e scendendo invece con un ritmo più blando: camminate o correte lentamente, secondo le vostre possibilità. Fate ogni volta un breve recupero da ferme, se desiderate migliorare la vostra velocità, oppure evitate di recuperare e completate l’intera serie di salite e discese, se il vostro obiettivo è accrescere la resistenza.