20/01/2022

Punti critici: tonificali con gli sliding disk

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 20/01/2022 Aggiornato il 26/01/2022

Gli sliding disk, sono l'evoluzione fitness delle vecchie “pattine”:  scivolano creando instabilità e costringendo ad attivare i muscoli del core: con benefici estetici evidenti

sliding disk

Sono efficaci alleati per l’home fitness: gli sliding disk (o glide, gliding disk, slidisk a seconda dei brand che li producono) sono due dischetti di materiale scivoloso che si posizionano sotto ai piedi (oppure alle mani o alle ginocchia) per destabilizzare l’utilizzatore durante l’esecuzione di un’ampia rosa di esercizi. Il nostro personal trainer Davide Tumiotto spiega come funzionano: creando instabilità sotto ai punti di appoggio, costringono ad attivare in profondità la muscolatura stabilizzatrice del corpo, in primo luogo quella del core.

Nei vostri workout dovete sempre controllare gli sliding disk per evitare “che scappino” e questo è un ulteriore punto di forza di questi mini-attrezzi: tutti i muscoli convolti nei gesti sono più sollecitati.

Come si utilizzano

Procuratevene una coppia (se non li avete, usate al loro posto due piatti di plastica), metteteli sotto ai piedi e provate un esercizio suggerito dall’esperto, per fare lavorare gambe, addominali e glutei in modo mirato. Si tratta di una variante degli affondi all’indietro, eseguita con la gamba posteriore estesa anziché piegata. La grande differenza rispetto agli affondi eseguiti a secco è il fatto che i piedi, ogni volta che vengono spostati, non si staccano dal suolo compiendo un passo indietro o in avanti (come accade normalmente), ma devono premere il dischetto sul pavimento e farlo scivolare: questo allena di più i femorali e gli adduttori (parte posteriore e interna delle cosce).

La versione classica…

Per cominciare a prendere confidenza con la destabilizzazione che i dischetti creano, effettuate prima gli affondi “normali”, i più noti a chi va in palestra: dalla posizione in piedi, con le gambe larghe quanto le anche, fate scivolare il piede destro indietro e piegate il ginocchio, in modo da portarlo vicino al suolo (mentre la gamba anteriore arriva con la coscia parallela al pavimento). Poi fatelo scivolare in avanti per richiudere le gambe e fate risalire il bacino. Cambiate lato e ripetete.

… e quella più complicata

In un secondo tempo, invece, spingete all’indietro la gamba senza piegare il ginocchio: vi troverete con la gamba e il busto perfettamente allineati (foto sopra), mentre la gamba anteriore è piegata. Completate da 2 a 4 serie da 8 ripetizioni, alternando le gambe, secondi le vostre capacità.

Per rassodare l’interno coscia

Per sfidarvi maggiormente, potrete poi disegnare un cerchio a terra con la gamba che si porta all’indietro: il piede arriva alla massima apertura dietro di voi, si apre verso l’esterno (sempre con la gamba tesa), poi si riporta vicino all’altro, piegando il ginocchio. In questa variante, più complessa, lavora di più l’interno coscia.