Fai le scale… in montagna
Percorrere sentieri in salita con gradini naturali è un esercizio utilissimo per dare tono alle gambe e ai glutei e il coach insegna una tecnica per renderlo ancora più efficace
I medici sportivi insegnano che salire le scale, anziché servirsi dell’ascensore, costituisce la prima e più semplice attività fitness a cui dovrebbero dedicarsi quotidianamente anche le più sedentarie. È un’abitudine che rappresenta infatti una forma di fitness semplice, alla portata di tutte, ma di grande efficacia: il lavoro di tonificazione ha come focus la muscolatura delle gambe e dei glutei e aiuta a rassodare e a modellare le zone critiche per eccellenza del corpo femminile. Se si mantiene a lungo un buon ritmo, inoltre, si può eseguire anche un esercizio di tipo aerobico, ideale per stimolare nell’organismo i processi metabolici che portano a bruciare i grassi di deposito e quindi a snellire la silhouette.
Spesso i preparatori atletici sfruttano proprio la presenza dei gradini di una scala per creare programmi di training efficaci, mirati e a misura di donna
Una montagna per palestra
Se vi trovate in montagna, in vacanza o solo per un weekend lontano dalla città, e avete una sufficiente preparazione fisica di base, approfittatene per dedicarvi a passeggiate ed escursioni lungo sentieri che non offrano solo un dolce declivio, o una pendenza costante, ma scegliete itinerari in cui non manchino gradini e gradoni. Spesso, durante la pratica dell’hiking o del trekking in quota, consideriamo spiacevoli e faticosi i passaggi che ci costringono a superare dei gradini: l’invito del personal trainer Max Martin, invece, è a rivalutarli come momenti della gita particolarmente benefici e allenanti.
Con una tecnica precisa
Provate anche a incedere sui tratti “a scale” con una tecnica precisa, che all’inizio richiede un pizzico di concentrazione ma che con il tempo diventerà naturale. Non dovete portare l’attenzione solo sulla gamba che, di volta in volta, si trova davanti. Di solito la si solleva, la si carica del peso e ci si sposta sul gradino superiore: ma questo porta a irrigidire eccessivamente la gamba anteriore, che non si estende del tutto ed effettua uno sforzo superfluo. Provate invece a salire immaginando che la gamba, ad ogni passo e per tutta l’ampiezza del suo movimento, debba “spingere verso il basso” il gradino su cui si trova, fino al completamento del gesto. La gamba deve allungarsi del tutto, per sollevare il peso del corpo sfruttando tutta la sua capacità di spinta. Questo accorgimento fa sì che il lavoro del gluteo sia molto più proficuo, ma anche che l’intero movimento sia più armonioso e funzionale.
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