Danza in fascia, per ballare con il bebè
È una disciplina che si rivolge alle neo-mamme e ai loro piccoli, proponendo una forma di movimento molto particolare, in strettissimo contatto, piena di emozioni
“Sono una ballerina, insegno danza e mi sono avvicinata a questa realtà incuriosita da un’espressione corporea diversa da tutte le altre”: comincia così il racconto di Giada Sara Cipelli, insegnante diplomata Danza in fascia, una disciplina che ha riscosso grande interesse anche all’ultima edizione di Danzainfiera.
All’estero è molto conosciuto e praticato, in alcune culture extraeuropee è una forma coreutica consueta e naturale e negli ultimi tempi il format si sta diffondendo capillarmente anche in Italia.
Per ritrovare forma e femminilità
Proporre questo corso di danza alle donne che hanno partorito da poco offre grandi benefici. «E’ un modo per ritrovare la forma fisica, restituire tono ai muscoli, ritornare anche a sentirsi femminili. Tante mamme si sentono sole, perché sono portate a concentrarsi sul ruolo di madre e ad annullare il resto» riassume Cipelli. Invece a lezione trovano altre donne nelle loro identiche condizioni, con cui sentirsi in sintonia, confrontarsi su temi comuni e divertirsi, facendo un’efficace attività motoria: il tutto con la sicurezza di tenere sempre con sé il proprio bimbo, che è parte e in qualche modo “strumento” del lavoro che viene fatto. Il bebé, infatti, è sempre vicino alla madre nelle fasi più ginniche, mentre in quelle di ballo viene tenuto “cuore a cuore”, grazie alla fascia ergonomica o a un marsupio che lo vincola al suo petto. «Viene insegnato anche il modo giusto per tenere il piccolo più fermo e sicuro, con una mano sotto al sederino e una sulla testa» aggiunge l’esperta.
Come è organizzata la lezione
La lezione di Danza in fascia, che dura un’ora, viene gestita da ogni insegnante in funzione della classe che ha di fronte, ma indicativamente prevede una parte iniziale più “fitness”, di una ventina di minuti: dopo il riscaldamento, infatti, si effettuano esercizi ginnici in cui il bebé può diventare il “carico” che dà più efficacia al training o un “aiuto” per assumere la posizione più corretta. Ad esempio un bridging, il ponte per i glutei, si esegue con il piccolo appoggiato sul bacino. Nei classici crunch per gli addominali, in posizione supina con le gambe piegate e i piedi in appoggio al suolo, il neonato è sul bacino, con la schiena aderente alle cosce. Oppure, nella plank per gli addominali, il bimbo è sdraiato sotto al viso della mamma, che può interagire con lui mentre mantiene la posizione isometrica.
Vai col ballo
Dopo questa fase si entra in un lavoro più dinamico, in piedi, impostato come un gioco con il bebé, che può essere preso in braccio o lasciato sul materassino e si arriva finalmente alla parte di ballo: «L’insegnante fa eseguire passi di danza veri e propri, mutuati dai più svariati stili, dai più lenti a quelli più dinamici come i latinoamericani, e crea piccole coreografie, in cui le allieve si muovono con i neonati avvolti nelle loro fasce» puntualizza Cipelli.
Benefici per mamme e bebé
Le mamme si rilassano, si divertono, ma anche i bebé godono di numerosi vantaggi, comprovati anche dagli studi clinici sull’importanza della stimolazione psicomotoria nella prima infanzia: vengono cullati piacevolmente dalla madre, come avveniva nella fase prenatale, ricevono dal suo corpo che si muove una sorta di delicato massaggio, mentre la musica li aiuta a superare lo stress della nascita, agevolando lo sviluppo delle capacità di linguaggio e di comunicazione e, più in generale, facilitando l’apprendimento.
Un finale soft
«Pur amando lavorare su ritmi vivaci e anche dinamici, mi piace concludere le lezioni con qualche minuto in cui propongo brani dolci, lenti e con testi pieni di sentimento: le mamme ritornano solo mamme, in contatto profondo con i loro bambini, li abbracciano e li cullano, camminando o stando sedute» racconta l’insegnante.
Il momento giusto
La Danza in fascia viene consigliata a partire dal secondo mese di vita del neonato, ma ci sono neo-mamme che si riprendono presto dal parto e che sono fisicamente in grado di iscriversi ai corsi anche prima. In genere si prosegue fino a quando il bebé pesa 8-9 kg, perché un peso superiore rende meno agevoli e troppo faticosi i movimenti. “Ci sono però anche donne che si organizzano e seguono i corsi con i loro piccoli più grandicelli sulle spalle, in comodi zainetti porte-enfant” conclude Cipelli.
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