25/07/2023

Cicloturismo: vacanze sì, ma a pedali

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 25/07/2023 Aggiornato il 25/07/2023

Crescono i fan del cicloturismo, una forma di viaggio che permette di esplorare tante zone ricche di storia e di fascino naturalistico in modalità green. Mantenendosi in forma

Ciclabile Treviso - Ostiglia

Continua il momento d’oro del cicloturismo. Anzi, il viaggio-vacanza su due ruote, dopo che nel 2022 ha conquistato ben 6,3 milioni di turisti in Italia, è in piena espansione anche in questa estate 2023: secondo il rapporto annuale “Ecosistema della bicicletta”, stilato da Banca Itis, è atteso un aumento del 15% per i ricavi dei tour operator del settore. Merito di una modalità di viaggiare che piace, perché coniuga sport e sostenibilità ambientale, ma anche del numero crescente di ciclovie e di strutture ricettive pensate a misura di ciclista.

Le e-bike rendono questa modalità di vacanza accessibile a tutti: non a caso, la produzione (che riflette la richiesta) di questi modelli ha fatto segnare un +21% nel triennio 2019-2022.

Dove andare

Se vi state chiedendo dove andare, per la vostra prossima vacanza in sella, qualche spunto interessante arriva dall’ottava edizione dell’Italian Green Road Award 2023, l’Oscar italiano del cicloturismo, che è stato assegnato lo scorso 3 giugno. Quest’anno il podio dei percorsi che sono stati giudicati “top” per la loro vocazione slow e per l’offerta dedicata al ciclo-fan è occupato da tre regioni: la Toscana, la Sicilia e il Veneto.

Al primo posto si è classificata la Ciclopedonale Puccini: si snoda per 58 km fra Lucca e la Versilia e racconta i luoghi del grande compositore di Torre del Lago, includendo anche un’oasi della Lipu. La sua peculiarità è che offre perfino un accompagnamento musicale (naturalmente pucciniano), perché la segnaletica è fornita di QR code che permettono di ascoltare famosi brani d’opera.

Il secondo gradino del podio è di Sicily divide, un itinerario di 457 km da Trapani a Catania attraverso tutta l’isola, lungo tracciati secondari e lontani dalle aree più note e turistiche della regione: borghi e città, argini e canali, ex ferrovie e sterrati tutti da scoprire.

Terza in classifica è arrivata la ciclabile Treviso-Ostiglia, che è nata dal recupero di una ex ferrovia realizzata negli anni Trenta per scopi militari e commerciali. Sono 70 km in un’area di campagna dal fiume Sile al Po, che attraversano borghi e oasi naturalistiche, fra corsi d’acqua e ville venete. La sua particolarità è che è collegata a numerose altre ciclovie della regione e che crea quindi una rete accattivante per chi voglia esplorarla in una vacanza di una certa lunghezza.