10/08/2021

Cellulite: al mare fai la thalasso-gym

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 10/08/2021 Aggiornato il 11/08/2021

Una ginnastica mirata, da effettuare in immersione per unire i vantaggi del movimento a quelli del micromassaggio in acqua marina, levigante e detox

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“Il mare lava tutti i mali dell’uomo”. Parola del filosofo greco Platone, che certo non si riferiva in modo specifico agli inestetismi femminili, ma che conosceva le virtù terapeutiche dell’acqua salata: le sue proprietà curative, infatti, erano note fin dai tempi degli egizi, dei greci e dei romani e la talassoterapia (dal greco thalassa, cioè mare) sfrutta fin dall’antichità il potere benefico del clima marino, della sabbia e soprattutto dell’acqua, ricchissima di sali preziosi per la salute dell’organismo.

I vantaggi si moltiplicano

Fare acquagym in mare permette di sfruttare l’effetto meccanico delle onde e dei flussi d’acqua, cioè un massaggio continuo che stimola la microcircolazione, contrasta la stasi linfatica, facilita l’eliminazione delle tossine e delle impurità, tonifica e leviga la pelle. Intanto il cocktail di benefici oligoelementi penetra in profondità nell’epidermide. Tutto questo si aggiunge ai vantaggi dell’attività motoria e rende il thalasso-allenamento più efficace di un analogo lavoro “a secco”. Se siete in vacanza al mare, ecco la sequenza da 45 minuti da ripetere a giorni alterni: la consiglia Viviana Ghizzardi, movement consultant e presidente dell’Associazione Moov-it onlus.

Il workout è adatto anche alle persone sovrappeso, perché grazie al sostegno dell’acqua il corpo si alleggerisce e il carico sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale è minore

  1. Correte in avanti e all’indietro per 5 minuti, con l’acqua all’inguine, a ritmo blando e alternando le due andature.
  2. Con l’acqua all’inguine, eseguite una corsa a ginocchia alte (30 ripetizioni) e una corsa calciata, con i talloni che si avvicinano ai glutei (30 ripetizioni), ripetendo il blocco per 2-3 volte.
  3. Ripetete la sequenza descritta ai punti 1 e 2 con l’acqua all’ombelico.
  4. Con l’acqua all’ombelico, eseguite una camminata laterale con ampi passi in apertura e chiusura delle gambe (15 volte verso destra, altrettante verso sinistra).
  5. Con l’acqua all’altezza del diaframma e le mani vicine alle orecchie, sollevate il ginocchio destro e avvicinatelo al gomito sinistro, con una leggera torsione del busto. Effettuate 30 ripetizioni alternando i lati.
  6. Con l’acqua all’ombelico, sollevate lateralmente la gamba destra, tenendola tesa e immersa, ed eseguite delle piccole circonduzioni, come per disegnare un cerchio con la punta del piede. Completate 10 giri in una direzione e 10 in quella opposta.
  7. Con l’acqua all’altezza del diaframma, portate un ginocchio al petto, poi estendete la gamba in avanti, come per sferrare un calcio. Ripetete con l’altra gamba e continuate per 30 volte (15 per le principianti), alternando le gambe.