Arrampicata sportiva: le 10 cose che devi sapere
Dalla preparazione che serve (o che non serve) alla sicurezza, dalle fake news sulle difficoltà ai benefici psicologici. Ecco tutti i motivi per innamorarsi di questo sport
Il climbing è una disciplina che negli ultimi anni ha visto un vero boom di praticanti e nella bella stagione i siti di arrampicata sono presi d’assalto dagli appassionati: sia quelli già esperti che quelli alle prime armi, pronti ad apprendere l’abc di questo sport. Carlo Alberto Montorsi, guida di White&Blue Mountain Guide e ambassador Climbing Technology, sottolinea che si tratta di un’attività per tutti, priva di sostanziali rischi. Se non l’avete mai provata e vi apprestate a farlo, ecco i suoi 10 insegnamenti e consigli: raccomandazioni che forse in qualche caso non vi aspettavate, ma che renderanno senz’altro più accattivante questo sport ai vostri occhi.
«Non tergiversate, organizzate la vostra prima esperienza in parete: il momento giusto è ora» assicura la guida.
Perché provare
- L’arrampicata non è pericolosa, perché i materiali hanno ormai sistemi di sicurezza sofisticatissimi, gli strumenti di assicurazione alla parete sono a prova di rischio e le prime lezioni insegnano tutte le regole da seguire per la propria sicurezza e quella altrui.
- Non pensate mai “io non sono portata”: basta la voglia di provare una volta, vi innamorerete sicuramente.
- Tassativo: si comincia con un climber esperto, una guida, un istruttore di un corso CAI, perché bisogna essere avviati da subito sulla strada giusta. L’imprinting iniziale è difficile da modificare dopo, perciò bisogna apprendere i rudimenti in modo corretto.
- Non commettete l’errore di pensare che, per iniziare, dovete essere forti e avere braccia muscolose e allenate: chi si accosta outdoor all’arrampicata sportiva inizia su terreni che si definiscono “appoggiati”, cioè inclinati e quindi non difficili da scalare. È qui che si impara il gioco dei piedi e la gestione dell’equilibrio, vere pietre miliari di questo sport: le donne poi, che hanno maggiore mobilità articolare, flessibilità e coordinazione, sono avvantaggiate. Insomma, non dovete affatto sollevarvi a forza di braccia.
- Anche se siete abituate ad allenarvi in palestra, non pensate che questo sia sufficiente per essere buone climber. Un fisico forte non basta, per arrampicare conta moltissimo anche la testa: bisogna infatti imparare a gestire prima di tutto le emozioni, come la paura dell’altezza o quella di cadere. E riuscire a gestire l’ansia è un insegnamento che poi si applica anche alla vita di ogni giorno. A proposito, l’esperto assicura che la caduta non è un fallimento, che a volte bisogna lasciarsi andare e provarla: intanto siete assicurate dall’imbragatura, dalle corte, dai moschettoni e non vi può capitare nulla.
- Imparare il climbing all’aperto è più facile che indoor: le pareti artificiali per arrampicare, in palestra, hanno appoggi molto evidenti ma in numero minore rispetto ai possibili appigli di una roccia “vera”. Sulla parete naturale potete quindi trovare e scegliere quelli che vi fanno fare meno fatica. È una sfida di problem solving appassionante, che vi mette in gioco con grande concentrazione.
- Nella stagione più calda, se non vi trovate in quota (dove il clima è più mite), scegliete una parete all’ombra. Il momento migliore per arrampicare è sicuramente l’inverno, o le mezze stagioni: quando le temperature sono molto elevate, infatti, la roccia si scalda molto, le mani sudano e il disagio può compromettere una giornata di emozioni indimenticabili.
- L’arrampicata è una specie di “mindfulness in movimento”. Per scalare una parete occorre essere concentrati sul “qui e ora”, esattamente come in una sessione di mindfulness. Tutto il resto (problemi, pensieri spiacevoli, ansie) sparisce e i benefici psicoemotivi sono incredibili.
- Un aspetto bellissimo del climbing è che si pratica in due: c’è un compagno a cui si affida la propria sicurezza e, a propria volta, ci si prende cura della sua a ruoli invertiti. Le giornate all’insegna di questo sport sono bellissimi momenti di condivisione e allegria.
- Ultima raccomandazione. Visto che le falesie (i siti in cui si arrampica) sono molto frequentati, rispettate gli altri, parlate con un tono di voce basso, evitate di disturbare con la musica (a volte c’è qualcuno che accende la radio!), non lasciate rifiuti. Insomma, siate educate e godetevi la natura.
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