20/08/2025

Acquagym: saltare in acqua è antiage

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 20/08/2025 Aggiornato il 20/08/2025

Eseguire dei salti in piscina e combinarli variamente fra loro allena molte qualità motorie diverse, come forza, resistenza, reattività, elasticità, equilibrio. È un training da provare assolutamente

credit RIMINIWELLNESS

Se pensate che saltare sia un’attività riservata ai ragazzini, sbagliate: eseguire esercizi in acqua a base di combinazioni di salti è garanzia di allenamento efficace a qualunque età, perché gli stimoli offerti da questo training mantengono il corpo giovane. Parola di Paolo Michieletto, master trainer, docente universitario ed esperto di acquafitness.

L’importante è avere sempre la massima concentrazione e un buon controllo dei movimenti e della postura, sia in fase di salita che in fase di discesa, per minimizzare i rischi.

Non è pericoloso

In acqua la gravità è ridotta e il liquido oppone una resistenza a qualsiasi gesto, perciò tutti i movimenti sono rallentati e attutiti. Questa è la ragione per cui saltare in piscina non è pericoloso, come molti credono: non comporta infatti grandi impatti, potenzialmente rischiosi, come accade negli allenamenti a secco. Al contrario, quando si ritorna in appoggio a fondo vasca dopo ogni salto, l’azione risulta più morbida e dolce, senza che per questo venga meno l’efficacia del lavoro.

Velocità di reazione

In un training acquatico i salti sono importanti, perché insegnano a reagire in modo veloce e rapido a uno stimolo: queste doti, la reattività, la destrezza e l’elasticità, si rivelano utili anche fuori vasca, nello sport e in qualsiasi attività motoria quotidiana. Sono qualità fisiche che con il passare degli anni si affievoliscono e il coach invita a continuare ad allenarle, perché questo non accada.

Tre tipi di salto in acqua

  1. Salti in alto con raccolta delle ginocchia: si piegano le gambe, le si estende per darsi lo slancio verso l’alto e si staccano i piedi dal fondo della vasca, avvicinando le ginocchia alla superficie dell’acqua. La discesa può avvenire con le gambe più tese e vicine, oppure divaricandole e piegandole: in questo caso l’ammortizzazione è maggiore e può essere ulteriormente accentuata aprendo le braccia a croce (cioè aumentando la resistenza nella fase di ritorno, fino ad avere i piedi in appoggio).
  2. Salti in modalità slalom, spostandosi a destra e a sinistra ad ogni salto. La resistenza dell’acqua che si incontra in questo caso è maggiore e composita, perché non c’è più solo quella legata al movimento su-giù, ma anche quella laterale, che si esercita in modo diverso al di sopra e al di sotto della superficie dell’acqua. Quanto più l’elevazione aumenta, tanto più è maggiore l’intensità del training. L’esercizio è efficacissimo per le gambe e i glutei, ma anche per la muscolatura del tronco e per gli addominali, che devono mantenere il busto eretto e la postura ben equilibrata. In pratica occorre evitare di inclinare il busto a destra e a sinistra, come accadrebbe se si assecondasse la spinta dell’acqua a ogni salto laterale, senza contrastarla con l’attivazione muscolare.
  3. Salti su una gamba sola. Si solleva un piede, staccandolo dal fondo vasca, e i balzi verso l’alto sono eseguiti in appoggio monopodalico, con l’altra gamba. È un lavoro più impegnativo per il quadricipite, il gluteo e anche per la caviglia, che deve stabilizzare il corpo a ogni ritorno. Si può atterrare sempre sulla stessa gamba, piegando il ginocchio per ammortizzare, oppure sull’altra, alternando quindi le gambe a ogni salto.

Un allenamento a base di salti può essere costruito piacevolmente secondo le proprie possibilità e i propri gusti, abbinando e combinando le tre diverse tipologie di balzi. Per un esercizio ancora più accattivante, anziché saltare sul posto si possono eseguire delle serie di salti in avanzamento, variamente alternate. Ciascuno dei tre salti sopra descritti, quindi, può essere effettuato spostandosi in avanti nella vasca, in modo che la resistenza opposta dall’acqua all’avanzamento del corpo intensifichi ulteriormente il lavoro.