20/07/2018

Acquafitness: in equilibrio instabile sul Reax Raft

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 20/07/2018 Aggiornato il 20/07/2018

Una speciale pedana galleggiante, che bascula variamente sui flutti della piscina, è l’ultima frontiera dell’allenamento funzionale. Per tonificarsi e sviluppare equilibrio, reattività, coordinazione e destrezza

Johnson Health Tech Italia

Gli allenamenti più comuni e diffusi, per quanto efficaci e sempre più sofisticati, sottopongono in genere il corpo a stimoli prevedibili. Nella vita quotidiana, però, le attività motorie sono continuamente “perturbate” da stimoli imprevedibili, che dobbiamo affrontare, gestire e superare con opportuni gesti e reazioni. Introdurre nel training l’elemento “ imprevedibilità” è quindi un importante strumento per preparare meglio l’organismo alle attività di tutti i giorni: ecco la chiave di lettura di Reaxing (www.reaxing.com), un nuovo sistema di functional training che si basa proprio sulle sollecitazioni esterne improvvise (di tipo motorio, luminoso, tattile) a cui il sistema neuromuscolare è chiamato a reagire.

Le interferenze motorie esterne, che ci arrivano durante l’esecuzione di ogni genere di esercizio, ci obbligano a stabilizzare il corpo, migliorando il tono muscolare e sviluppando equilibrio, destrezza, coordinazione e velocità.

Anche in piscina

Uno degli attrezzi del mondo Reaxing è pensato per le lezioni in piscina. Si tratta di una sorta di materasso galleggiante: il Reax Raft: L’istruttrice Reaxing Elena Buscone ci spiega che è innovativo rispetto ad altre analoghe piattaforme (già usate nelle varie tipologie di “SUP training”). Il suo punto di forza è il fatto che ha diversi tiranti di ancoraggio, che possono essere usati tutti o in parte, per fermare il Raft al bordo della vasca o alle corsie. Questa molteplicità di “attracco” modifica anche le prestazioni del materasso (e le sollecitazioni a chi ci sta sopra). L’attrezzo, infatti, può oscillare in ogni direzione, mosso dalle fluttuazioni dell’acqua sottostante e dai movimenti di chi lo utilizza, ma ha anche un movimento di scorrimento orizzontale sulla superficie dell’acqua.

Un allenamento “in pendenza”

Inoltre, se lo si fissa solo su un lato, chi lo usa ne determina un’inclinazione costante in una direzione e dovrà lavorare su questa superficie in pendenza. Insomma, le varianti di posizione e di stimolo esterno sono molte e il training risulta estremamente vario, personalizzabile, con livelli di difficoltà molteplici.
Il Raft è pensato per le sessioni di allenamento individuali e per le lezioni di gruppo, dove ogni allievo ha una sua pedana, su cui esegue esercizi di tonificazione, di Pilates, tenute di yoga e ogni genere di sequenza allenante.

Un programma total body

Il lavoro mette in gioco tutta la muscolatura, con un focus sul “core” (deputato a mantenere continuamente la postura corretta e soprattutto la stabilità sull’acqua), ma anche perché sviluppa propriocettività, equilibrio, coordinazione e flessibilità.