11/10/2018

Reggiseno sportivo: mai più senza

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 11/10/2018 Aggiornato il 11/10/2018

Il reggiseno va scelto in base alla propria conformazione fisica ma anche in base allo sport praticato: pià robusto e strutturato per le attività ad alto impatto, più soft per le altre

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Sono ancora moltissime le donne che non usano un reggiseno tecnico durante la pratica sportiva e che spesso, mentre si allenano, si sentono a disagio a causa dei movimenti e dei sobbalzi “indisciplinati” del loro décolleté.

Se indossassero un capo pensato specificamente per la loro disciplina, invece, aumenterebbero il  comfort e proteggerebbero il seno da oscillazioni e ondeggiamenti potenzialmente dannosi.

Abbiamo chiesto a Simona Morbelli, atleta del team Salomon running, quali sono gli aspetti da considerare al momento della scelta.

La prima regola

Un reggiseno sportivo deve essere più strutturato e robusto se si praticano sport ad alto impatto, più soft per quelli che richiedono movimenti meno accentuati,

Le scelte estetiche

Al contrario degli uomini, le donne sono attente a qualità come la traspirabilità e il comfort, ma anche al valore aggiunto di un capo. Un reggiseno deve essere bello, esternabile, da indossare anche prima o dopo la seduta di allenamento, magari sul lungomare o al parco: si toglie la T-shirt e si prende il sole dopo il jogging.

Contenitivo ma non soffocante

Quanto più la pratica sportiva è frequente e intensa (se non addirittura agonistica) e il décolleté generoso, tanto più diventa determinante il fattore supporto, cioè il contenimento del seno, che si raggiunge attraverso l’uso di tessuti particolarmente strutturati e di dettagli tecnici mirati. Bisogna però che il modello sia anche comodo e non costringa: per un’atleta, ma in generale per tutte, il sostegno non deve andare a scapito della giusta vestibilità, perché un capo troppo stretto e fasciante impedisce di respirare correttamente, limita nei movimenti e dà fastidio. La foggia a top è la’ più coprente, specie di lato e sulla schiena, e scende sotto al seno, mascherando qualche rotolino di troppo.

Effetto “seconda pelle”

La possibilità di adattare sempre il modello alla propria conformazione fisica è indispensabile, per evitare che il seno si muova e che, durante lo sforzo, quando si suda, il capo scivoli sulla pelle e crei irritazioni e abrasioni. Sì dunque alle spalline regolabili e a tutti gli elementi tecnici che fanno sentire il reggiseno come una seconda pelle. Condizione indispensabile per l’acquisto di un capo funzionale (sembra scontato ma non lo è) è che il tessuto sia traspirante: fra le atlete, ad esempio, il cotone è chiamato “tessuto della morte”, perché una volta bagnato di sudore fatica ad asciugare.

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