13/12/2021

Pilates: focus sulla Fluidità

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 13/12/2021 Aggiornato il 13/12/2021

Il concetto di fluidità è uno dei cardini di questo metodo di allenamento, che mira a farci eseguire ogni gesto con naturalezza, senza forzature, come se stessimo sempre danzando

Pilates - fluidità

Pensate ai movimenti delle ballerine. Non sono rigidi e contratti, ma armoniosi, aggraziati e belli da vedere, quindi anche perfettamente funzionali: come spiega Anna Maria Cova, fisioterapista e fondatrice della CovaTech Pilates School, anche nel metodo Pilates si deve lavorare allo stesso modo. La fluidità del gesto è uno dei cardini di questa forma di training, che dal materassino si trasferisce poi alla vita di tutti i giorni.

Obiettivo del Pilates è portare l’individuo a muoversi con economia di forze, grazia ed equilibrio, raggiungendo la padronanza di ogni gesto.

Tempi giusti e controllo continuo

Il concetto di fluidità è spesso associato, erroneamente, a quello di velocità: si crede infatti che un movimento venga compiuto in modo fluido se si è in grado di ripeterlo con rapidità, senza sbagliarlo. Pilates insegna invece che l’esercizio è fluido quando non viene eseguito troppo lentamente, ma neppure troppo velocemente: l’importante è abituarsi a controllarne con la massima attenzione ogni fase e ogni più piccolo passaggio e imparare ad ascoltare sempre il corpo, i suoi segnali, le sue reazioni, per guidarlo e per correggerlo quando necessario. Il ritmo più sostenuto verrà acquisito solo dopo avere imparato a muoversi con precisione.

Gli esercizi più adatti

Un esercizio del Matwork emblematico del concetto di fluidità è il Boomerang, in cui il corpo gioca con lo spazio circostante in modo morbido e armonioso. Bisogna mantenersi sempre in equilibrio, sia quando si slanciano le gambe all’indietro e si rimane in appoggio sulla schiena, sia quando si arriva ad appoggiarsi sugli ischi, controllando che la sequenza nasca da un gesto continuo e privo di scatti o di inciampi. Solo lasciando “scorrere” il movimento, sia nella prima fase che in quella di ritorno alla posizione di partenza, si ottengono i massimi benefici dal lavoro.

Anche l’esercizio della Mermaid, benché il movimento di flessione del busto si compia solo su un piano (destra-sinistra e viceversa), richiede di far oscillare la colonna vertebrale in una direzione, e poi nell’altra, con armonia e senza pause.