09/06/2025

Pilates: con l’elastico gli esercizi sono più corretti. E più efficaci

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 09/06/2025 Aggiornato il 09/06/2025

È un attrezzo facile da trovare e da usare, che offre grandi vantaggi sia per l’intensità del training che per l’esecuzione, più facile e precisa, degli esercizi

okALESSANDRA MORIGGI - COVATECH PILATES TEACHER TRAINER SENIOR

Nel fitness gli elastici sono degli evergreen. Questi piccoli tool, disponibili di lunghezza, materiale e tensione diversi, sono di solito utilizzati per intensificare i workout. Rispetto a quando vengono effettuati a corpo libero, i movimenti eseguiti con gli elastici comportano infatti un’attivazione muscolare più profonda e duratura: bisogna vincere la resistenza dell’elastico, nella fase in cui lo si allunga, ma occorre anche evitare che si accorci troppo velocemente, controllandone il rientro in modo costante e continuo. Risultato: lavoro più lungo ed efficace.

Le bande elastiche in caucciù, sottili e morbide, sono le più comode da usare: se ne può regolare facilmente la lunghezza (cioè la tensione) accorciandole nell’afferrarle oppure con un nodo.

Sollecitazioni muscolari più varie

Anna Maria Cova, fisioterapista e fondatrice della CovaTech Pilates School, spiega che gli elastici nel Pilates non si limitano a rendere più impegnative le serie di ripetizioni. Sicuramente gli esercizi del Matwork, quando vengono eseguiti con la banda elastica, acquistano maggiori potenzialità allenanti per le più intense sollecitazioni muscolari che comportano: ma non è tutto.

Postura corretta

Se considerate quanto nel Pilates siano importanti il controllo costante del movimento e la tenuta della postura corretta, potete comprendere quanto possa essere importante sfruttare un tool che aiuta a eseguire un gesto in modo più preciso. L’elastico può talvolta offrire proprio questa azione di supporto, permettendo a chi si allena di concentrarsi meglio sull’ascolto del corpo, sull’abbinamento della giusta respirazione, sulla tenuta di un assetto posturale bilanciato ed equilibrato.

L’esercizio “up and down” delle gambe

Alessandra Moriggi, nella foto sopra, mostra un caso emblematico. L’esercizio che esegue è un “up and down” della gamba: siete supine, con le gambe piegate e i piedi in appoggio al suolo, estendete un ginocchio e fate oscillare la gamba prima verso il soffitto, sollevandola a 90 gradi, poi facendola scendere lentamente, tesa, verso il pavimento. È un movimento che sembra facile, quando lo si esegue a corpo libero, ma che in realtà implica un’attenzione costante e un controllo di tanti aspetti diversi.

Sembra facile…

Per fare solo qualche esempio, l’attivazione costante della Powerhouse deve impedire alla zona lombare della schiena di inarcarsi, specie nella fase discendente del movimento, il bacino deve rimanere sempre in asse, senza sollevarsi o inclinarsi, il piede passa dalla posizione con la punta tesa a quella con la punta flessa in precise fasi del lavoro, coordinandosi con la respirazione, la gamba non deve inclinarsi di lato, né verso l’interno né verso l’esterno. Se fate passare sotto alla pianta del piede una banda elastica e ne afferrate con le mani le estremità, dandole una tensione sufficiente a impedire che si afflosci, il tool vi facilita la tenuta del quadricipite e dell’ileopsoas (che si attiva per tenere la gamba alzata durante la risalita), agevola la posizione del piede, impedisce oscillazioni laterali della gamba, perché la aiuta a muoversi lungo il binario corretto: insomma, facilita l’esecuzione dinamica dell’esercizio per tutta la sua durata.