14/02/2017

Nuoto per rinforzare il “core”

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 14/02/2017 Aggiornato il 14/02/2017

Chi dice che dobbiamo dedicarci tutte al Pilates, al training funzionale o ai corsi di TRX? Per avere addome e glutei tonici ed efficienti, possiamo anche tuffarci in piscina

SPEEDO

Nel fitness non si fa altro che citare il “centro” del corpo. Pilates lo chiamava Powerhouse, gli americani ci hanno abituati a chiamarlo “core” e tutte ormai sappiamo che è la “cerniera” del nostro corpo. Coincide con la muscolatura di addome, glutei, pavimento pelvico e parte inferiore della schiena ed è importantissima per ragioni estetiche e funzionali.

I muscoli del “core” servono a mantenere la postura corretta, l’equilibrio e la stabilità del corpo in ogni situazione. Ma sono anche quelli che, opportunamente modellati e definiti, rendono la figura più armoniosa

Di solito, per allenare questi muscoli, frequentiamo corsi di gruppo più o meno mirati: quello che non immaginavamo è che anche il nuoto può essere efficacissimo per rinforzare questa zona del corpo. Lo garantisce il team di coach e tecnici Speedo, che ci propone una seduta-tipo di allenamento in piscina, adatta anche a chi non è una nuotatrice provetta perché dura solo 30 minuti.

  1. Per il riscaldamento, percorrete 200 metri a stile libero, facendo attenzione a tenere ben contratti gli addominali e a far partire il movimento di gambe dalle anche. Se volete, potete incrementare l’impegno muscolare della parte superiore del corpo con le palette per le mani.
  2. La fase centrale del lavoro si basa sulle spinte delle sole gambe (con o senza tavoletta a cui appoggiare le mani) e prevede che l’addome sia mantenuto sempre attivo, in modo da dare al corpo l’assetto più bilanciato e stabile, rendendo l’andatura armoniosa e funzionale.
    Percorrete 6×25 metri spingendo con la gambata dello stile libero (20 secondi di recupero fra una frazione e la successiva), poi 75 metri con la stessa tecnica. Riposate 30 secondi e ripartite in posizione dorso, ma spingendovi con gambate a delfino (immaginate di muovervi pinneggiando a gambe unite, come una sirena). Percorrete così 75 metri, riposate 30 secondi e passate a 6×25 metri di gambate a rana (20 secondi di recupero fra una frazione e la successiva).
  3. Il defaticamento si svolge con 2×100 metri a stile libero, con una pausa di 30 secondi fra un blocco e il successivo.