19/06/2025

Neomamme di corsa

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 19/06/2025 Aggiornato il 19/06/2025

Le runner appassionate che ritornano ad allenarsi anche con il passeggino sono in crescita e l’esperta spiega come farlo con la giusta progressione

Neomamme runner

Durante le maratone o le mezze maratone cittadine di questa primavera sarà capitato anche a voi di vederne qualcuna sfrecciare: una “tipologia” di sportive che in passato associavamo prevalentemente ad abitudini fitness dei Paesi del Nord Europa e che adesso, invece, prende piede sempre più anche da noi. Parliamo delle donne che, poco dopo avere avuto un bambino, ritornano ad allenarsi e a correre (anche ad alti livelli dal punto di vista atletico) con il piccolo nel passeggino. Sicuramente sono agevolate dalle moderne tecnologie, perché esistono aziende specializzate che producono passeggini ad hoc: protettivi per il bambino, solidi, stabili e con tre ruote adatte a “correre” insieme a chi li spinge. Alcuni sono addirittura tanto versatili da poter essere agganciati, all’occorrenza, anche alla bici, per le neomamme appassionate della due ruote. Lorena Brusamento, istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta, spiega come è consigliabile uscire ad allenarsi spingendo il passeggino “da corsa”.

La regola fondamentale è ascoltare il proprio corpo e riprendere l’attività procedendo per gradi, poco alla volta e secondo le proprie possibilità. Mai forzare.

Due gruppi

Le mamme runner si possono dividere in due gruppi: quelle che prima del parto svolgevano un’attività fitness variegata e non necessariamente costante, magari andando in palestra e uscendo a correre di tanto in tanto, e le “vere” amanti della corsa, superallenate e metodiche, che probabilmente hanno continuato le loro sessioni di training anche durante la gravidanza e che ripartono da un livello tecnico-atletico più elevato nonostante lo stop della nascita del figlio.

Partendo dal presupposto che le condizioni fisiche post partum siano buone, il primo consiglio che l’esperta dà a tutte è quello di non seguire solo i propri bisogni e il desiderio di ritrovare la forma, ma di tenere conto anche delle esigenze del bebé: solo con le giuste accortezze, infatti, le uscite di corsa potranno diventare un momento piacevole per entrambi.

Passeggini da corsa per le più allenate

Le sportive abituate a sessioni frequenti e sistematiche di running sono sicuramente le destinatarie-tipo dei passeggini “da corsa” che ciascuna, durante l’allenamento, spinge come preferisce (con una sola mano, alternando le braccia, oppure con entrambe le braccia insieme). La gestione del passeggino è molto soggettiva. L’importante è tenere la propria abituale postura durante la corsa, quindi senza sbilanciarsi in avanti e mantenendo le braccia (o il braccio) alla stessa altezza a cui oscillano normalmente nel gesto tecnico, quando lo si esegue senza il passeggino. Anche per le più esperte è bene ricominciare con qualche passeggiata a ritmo veloce, inserendo poi fasi di corsa sempre più lunghe e infine arrivando al running “puro”.

Le meno allenato fanno “gruppo”

Suggerimenti diversi possono essere rivolti a “tutte le altre” runner, quelle che cercano di “fare gruppo” con altre neomamme per riavvicinarsi un po’ all’attività fisica: magari hanno acquistato peso, sono decisamente fuori allenamento e oltre al fitness cercano altre donne come loro con cui condividere emozioni, momenti di confidenze o di scambio sui problemi della loro nuova condizione. In questa ricerca di benessere psicofisico, possono iscriversi a gruppi-gym pensati proprio per le neomamme e guidati da un’istruttrice, oppure uscire in compagnia senza un coach, se hanno quel minimo di conoscenza del fitness che permetta loro il fai-da-te.

Sempre insieme al bebé

In entrambi i casi le sedute di training possono svolgersi insieme al bebé, nel suo passeggino “normale”: si alternano fasi di camminata (o brevi momenti di corsettina blanda) in cui lo si spinge ora con un braccio, ora con l’altro, a soste in cui si effettuano squat a corpo libero e sequenze di esercizi con un manubrio, con le cavigliere o con l’elastico. Lo stesso neonato, una volta diventato un po’ più grande, può diventare parte delle sessioni di lavoro, ad esempio come “carico” aggiuntivo. La fantasia permette di variare ogni volta il training, mescolando momenti più cardio e fasi di tone-up senza strafare, e il fatto di essere all’aperto con il proprio piccolo è fonte di grande benessere anche mentale.