25/04/2018

Iyengar yoga, con gli attrezzi gli asana sono più facili

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 25/04/2018 Aggiornato il 25/04/2018

Fra le numerose scuole di yoga è la più adatta anche ai principianti perché prevede l'uso di attrezzi e supporti che agevolano l'esecuzione dei movimenti e ne favoriscono la tenuta

ARENA

Il nome deriva da quello dell’omonimo maestro indiano, che ha dedicato la vita a studiare come prevenire con lo yoga le malattie e i più svariati problemi fisici. L’Iyengar yoga, di cui si sente spesso parlare, è quindi uno degli stili con cui viene praticata la millenaria disciplina olistica. Si basa sul principio che l’esecuzione precisa dei movimenti, il mantenimento degli asana per un tempo prolungato, l’allineamento delle varie parti del corpo e della colonna vertebrale durante il lavoro, il costante controllo della respirazione agiscono positivamente sull’organismo, con benefici progressivi. Le lezioni hanno un tema, un obiettivo da raggiungere con l’esecuzione di asana ad hoc: l’apertura del torace, la mobilizzazione delle spalle o il bilanciamento della postura della colonna vertebrale.

La pratica corretta rispetta l’organismo, risvegliandone le potenzialità: rinforza i muscoli, rende più stabili le articolazioni, bilancia la postura, migliora la circolazione, regolarizza il funzionamento degli organi interni, riequilibra la mente.

Con gli attrezzi

Una caratteristica dell’Iyengar yoga è l’uso di attrezzi, studiati per aiutare tutti i praticanti ad assumere e a mantenere gli asana con la massima precisione. Sono blocchi di legno, coperte, cinture, corde, cuscini, panchette e sostegni diversi, che rendono possibile a chiunque l’esecuzione degli esercizi, dai più semplici ai più complessi. Così anche i principianti, chi è più debole o meno abituato all’esercizio fisico può trarne il massimo vantaggio, senza forzare l’organismo e dando a ogni posizione il tempo di “agire” in modo benefico. La pratica a corpo libero rimane preponderante, ma l’uso dei supporti agevola sia chi ha qualche difficoltà, sia i più esperti, che possono perfezionare e raffinare la loro esecuzione.

La Candela “facilitata”

Per fare un esempio nella posizione della Candela (supine, in appoggio solo sulla parte alta del dorso e sulle braccia fino ai gomiti, con le mani a sostenere la schiena, sotto alle scapole, mantenete busto e gambe tesi verso il soffitto, allineati fra loro e perpendicolari al suolo), si possono usare delle coperte e una cintura: le coperte sono ripiegate sotto le spalle e la parte delle braccia in appoggio a terra, mentre la cintura “lega” fra loro le braccia, vicino ai gomiti. Il tutto riduce lo scarico del peso sulla zona cervicale, facilita l’apertura del torace e la spinta della parte inferiore del corpo verso l’alto.