04/03/2016

Fitness: e alla fine riposatevi!

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 04/03/2016 Aggiornato il 04/03/2016

Le pause di riposo e di recupero dopo l’allenamento sono importanti quanto le sedute di fitness per migliorare le prestazioni atletiche e modellare il corpo

CREDIT-Reebok&Bershka

Se siete convinte che la formula vincente per snellire il corpo e definire la silhouette sia sottoporvi quotidianamente ad allenamenti ferrei, lunghi e intensissimi, siete fuori strada. L’eccesso di training e l’affaticamento sono nemici dei buoni risultati, non solo per chi fa sport a livello amatoriale, ma anche per gli agonisti di alto livello.

Dopo ogni seduta di training è importante lasciare all’organismo il tempo necessario per poter affrontare nelle migliori condizioni lo sforzo del training successivo

Perché il riposo è così importante

In termini tecnici si chiama supercompensazione: solo dopo un adeguato recupero si può affrontare un nuovo allenamento, con la certezza di migliorare le proprie prestazioni e, di conseguenza, di raggiungere anche i sospirati benefici estetici.
Quando lo sottoponete agli stimoli di un allenamento, di qualsiasi genere, il vostro corpo si adatta per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni: i muscoli si rinforzano, il cuore e il sistema respiratorio si abituano a resistere agli sforzi, tutto l’organismo si predispone per affrontare la fatica nel modo più funzionale ed efficace. Grazie a questo processo fisiologico la silhouette “prende forma”, si rassoda, si modella.

Imparate ad ascoltare il vostro corpo

I preparatori atletici suggeriscono di abbandonare gli allenamenti troppo ravvicinati, sostituendoli con sedute brevi e più intense: l’ideale è orogrammare 2-3 giorni di training, seguiti da uno di recupero. Ma naturalmente la tabella di marcia è soggettiva. Luca Piancastelli, personal trainer e preparatore atletico, ci suggerisce come a quali segnali fare attenzione.

  1. Ascoltate sempre il corpo e i segnali che vi trasmette.
  2. Durante la seduta di lavoro, quando le prestazioni calano, non è il momento di “tenere duro” ma di fermarsi: significa che il fisico non è in grado di sostenere adeguatamente un ulteriore impegno sportivo.
  3. Se vi sentite stanche, con i muscoli doloranti, il fiato corto e solo il pensiero di affrontare una lezione in palestra o una pedalata al parco vi affatica, non forzate: rischiereste di infortunarvi
  4. Andate in palestra quasi quotidianamente? Provate ad analizzare la vostra forma fisica nell’ultimo periodo: se è cresciuta, permettendovi di eseguire più agevolmente esercizi che prima vi sembravano difficilissimi, poi si è stabilizzata e ora vi sembra in calo, probabilmente avete ridotto eccessivamente i tempi di riposo. Con qualche pausa in più ritroverete smalto.

Un compagno fedele

Per chi fa tanto sport, ma anche per chi è sedentaria (e vorrebbe essere stimolata a farne), il compagno ideale è Vivosmart HR di Garmin (euro 149). È una fitness band che rileva la frequenza cardiaca direttamente dal polso, registra tutti i dati degli allenamenti e informa sulle calorie bruciate, sui passi compiuti nella giornata, sui piani di scale saliti (a piedi). Il plus? L’alert che avvisa dei tempi di inattività troppo lunghi, per incitare a una vita più sana, e informa dell’approssimarsi del tempo minimo di attività motoria eseguita, necessario per mantenersi in salute.

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