24/03/2016

Barefoot: fai sport a piedi nudi (o quasi)

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 24/03/2016 Aggiornato il 01/04/2016

Grazie a particolari calzature hi-tech, anche il running o i corsi in palestra si possono affrontare con un appoggio al suolo quasi naturale

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Se vedi uno sportivo che si allena e corre a piedi nudi lungo la strada, o su un sentiero di montagna, pensi che sia un aspirante fachiro masochista? Risposta sbagliata. È un seguace di quello che negli Usa è già un trend consolidato e che da noi sta cominciando a farsi strada: il “barefoot”, che consiste nel vivere e muoversi a piedi nudi, assaporando in tutte le proprie attività (sport incluso) il piacere di lasciare i piedi liberi di muoversi senza costrizioni.

I cultori di questa filosofia sostengono che sia impagabile ritornare alla “naturalità” e riappropriarsi di sensazioni che l’uso delle calzature ci ha fatto dimenticare.

Fa bene, lo dice anche la Scienza

A sostegno della nuova moda sono stati pubblicati numerosi studi scientifici, che ne evidenziano i benefici: maggiore equilibrio, postura più bilanciata, lavoro migliore e più completo da parte dei piedi, stimolazione della circolazione, buona tonificazione muscolare nelle gambe. Certo, occorre essere graduali nella pratica, per adattarsi a nuovi schemi motori e a un differente assetto corporeo. Ma se proprio non te la senti di praticare il tuo sport preferito scalza, trovi sul mercato una gamma sempre più vasta di calzature-guanto e calze speciali, che rivestono i piedi in totale aderenza e riproducono le sensazioni che si avvertono con i piedi nudi.

Per ogni sport la soluzione “su misura”

Mentre gli esperti dibattono sul loro uso, ecco le principali tipologie.

  1. Le calze per discipline soft (yoga, Pilates, danza, arti marziali). Non sono comuni calze: hanno proprietà antiscivolo e sono dotate di tecno-accorgimenti sempre più ricercati: inserti in silicone stabilizzanti, tasselli massaggianti e antiusura, filati antibatterici. Sono gli accessori più noti per le attività che si praticano a piedi nudi e anche le più diffuse.
  2. I calzari per le discipline acquatiche. Pensati per l’acquafitness e le attività in piscina (ma anche per gli sport come il surf o il SUP), possono essere calze simili alle precedenti, o in lattice, oppure calzari aderenti in neoprene (coloratissimi) e scarpette in gomma di varia foggia. Non mancano i modelli studiati specificamente per gli sport sulla sabbia, come il beach volley e il beach tennis.
  3. Le scarpe-guanto per i corsi di fitness indoor, dal crossfit all’allenamento funzionale, dallo step alla tonificazione con i pesi. Di forma varia, sono accomunate da tomaie traspiranti, che garantiscono una certa protezione dei piedi e da suole ipersottili, lavorate in modo da offrire un buon grip negli spostamenti.
  4. I modelli minimal per il running. In Italia sono i meno conosciuti: aderenti come calze, da indossare come guanti con le cinque dita, oppure simili (in apparenza) alle scarpe tradizionali ma dotati di suole quasi inesistenti. Attutiscono gli urti senza alterare le sensazioni dei piedi e sono leggerissime.
  5. Le calzature “ibride”, per un uso trasversale, che non possono essere definite barefoot ma non sono neppure scarpe tradizionali.

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