15/08/2015

Balli di gruppo: facili, divertenti, perfetti per socializzare

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 15/08/2015 Aggiornato il 15/08/2015

I passi sono davvero facili, adatti a tutti e non serve nemmeno un partner. Per questo i balli di gruppo piacciono così tanto: fanno pensare alla festa, alle vacanze, aiutano a conoscere nuovi amici

balli di gruppo

Ricordate la Macarena negli anni Novanta e poi Aserejé (quel brano portato al successo da tre procaci ragazze spagnole, Las Ketchup), o Waka waka di Shakira e la Danza Kuduro in estati più recenti? Veri tormentoni musicali planetari. Li si ballava dovunque, in gruppo, allineati, eseguendo tutti gli stessi passi e gesti.

Se pensate che si tratti solo di un divertimento da villaggio turistico, sbagliate. Sono veri e propri balli ormai inclusi fra le lezioni di moltissime scuole di danza.

Perché piacciono tanto

Marco Valente e Teresa Cesaratto, maestri di danza diplomati ANMB (Associazione nazionale maestri di ballo) e FITD (Federazione italiana tecnici danza sportiva) ci spiegano le 4 ragioni principali di tanto successo.

1. Non è necessario avere un partner. Le donne li adorano, li scelgono per divertirsi e socializzare, ma trovano anche un utile esercizio fisico: il ballo tonifica i muscoli (soprattutto cosce e glutei), sviluppa scioltezza e coordinazione, migliora il portamento, aiuta a bruciare calorie. E ha una grande valenza antistress.

2. Sono alla portata di tutti. Indipendentemente dallo stile insegnato, infatti, le coreografie sono eseguite dai ballerini disposti su file parallele e prevedono combinazioni di passi in avanti, all’indietro e laterali, intercalati da giravolte, saltelli, molleggi sulle gambe, cambi di fronte, ondeggiamenti e circonduzioni del bacino, il tutto abbinato a battiti di mani e a ritmici movimenti delle braccia e delle spalle.

3. I balli di gruppo sono moltissimi. Alcuni sono nati proprio come balli “in linea”, come l’hully gully negli Stati uniti degli anni Cinquanta o la country line dance nei saloon dell’Old West. Altri invece vengono creati adattando i passi-base dei più svariati stili e ritmi musicali all’esecuzione di gruppo. Così si possono imparare balli caraibici e twist, boogie-woogie e paso doble spagnolo, meneaito e danze folkloristiche come il sirtaki o la tarantella. Perfino il valzer o il tango possono avere una versione “in linea”.

4. Come un piccolo show. Le lezioni propongono anche le cosiddette “coreografie”, sequenze di movimenti e figure ideate espressamente per uno specifico brano, di solito un successo del momento. Se i partecipanti hanno un livello abbastanza avanzato, si possono imparare e ripetere anche le più abbordabili coreografie dei musical famosi.

 

Scopri dove impararli

Informazioni sulle scuole in cui praticarli: www.federdanza.it (Federazione italiana danza sportiva), www.federdanza-tecnici-fitd.it (Federazione italiana tecnici danza sportiva), www.simd.it (Società italiana maestri di danza), www.aimbitalia.it (Associazione italiana maestri di ballo), www.anmd.net (Associazione nazionale maestri di danza).