10/10/2021

Vie ferrate? Sì, ma con l’attrezzatura giusta

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 10/10/2021 Aggiornato il 11/10/2021

Affrontare percorsi attrezzati è alla portata di (quasi) tutte e assicura emozioni incomparabili. Purché lo si faccia in sicurezza

ferrate

Uno degli errori che molto spesso commettono i neofiti della montagna è affrontare itinerari troppo tecnici o difficili, sopravvalutando le proprie capacità e prestando poca attenzione all’attrezzatura di cui è necessario dotarsi. Così, a volte, capita di vedere allegre comitive che percorrono sentieri impegnativi indossando calzature improprie, oppure persone inesperte con abiti da spiaggia, che battono i denti per il freddo, perché in quota il meteo cambia repentinamente anche in piena estate. Fra le escursioni che più si prestano a commettere errori di valutazione, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella altrui, ci sono le vie ferrate, numerosissime sulle nostre montagne e miraggio per tanti che amano le vacanze in quota, praticano abitualmente l’hiking e, prima o poi, si trovano a fare i conti con il desiderio di provare emozioni diverse dal solito.

La regola base per provare una via ferrata è farlo in sicurezza, per godere della bellezza della montagna senza rischi

Gli indispensabili

Le ferrate sono veri e propri itinerari alpinistici, ma sono attrezzati con strutture artificiali fisse, come cavi, gradini, scale a pioli o passerelle, che ne agevolano il percorso rendendoli facilmente accessibili a (quasi) tutti: grazie a questi ausili, infatti, anche persone relativamente inesperte possono raggiungere mete e cime che, per le loro caratteristiche morfologiche, sarebbero altrimenti alla portata solo degli alpinisti preparati. Le vie ferrate, insomma, rappresentano una interpretazione dell’alpinismo relativamente facile, a condizione che si rispettino le regole base e si adottino strumenti idonei. Gli esperti di Climbing Technology spiegano che ci sono attrezzature assolutamente indispensabili, che servono ad assicurarsi ai cavi di sostegno, limitando i danni in caso di caduta accidentale.

Ecco i quattro compagni di ascensione che ogni escursionista deve avere.

  1. Il casco serve a riparare il capo dalla eventuale caduta di sassi, dall’impatto con rocce sporgenti e in caso di caduta. I modelli sul mercato sono leggeri, confortevoli e pratici, sono dotati di buona ventilazione e forniti di elementi amovibili per la massima igiene.
  2. L’imbracatura è una dotazione da indossare: si tratta di una cintura collegata a due “cosciali”, cioè due fasce regolabili che cingono la parte alta delle cosce. Grazie a un anello nella parte anteriore della cintura, si aggancia a quello che in gergo si chiama “set da ferrata”, che a sua volta assicura l’utilizzatore ai cavi del percorso attrezzato.
  3. Il set da ferrata è costruito con fettuccia robusta, ha una forma a Y e si aggancia all’anello dell’imbracatura. Al centro è dotato di uno strumento chiamato dissipatore, che si aziona in caso di caduta, assorbendo l’energia della caduta stessa e consentendo un arresto elastico: in pratica, evita pericolosi strattoni e permette a chi lo usa di rimanere “appeso” senza danni. Le due estremità opposte a quella che si fissa al corpo presentano due moschettoni, da fissare ai cavi metallici della via ferrata, man mano che si procede. Ricordate la regola-principe di chi affronta le ferrate: si sgancia (e si sposta) sempre un moschettone alla volta, in modo da rimanere sempre ancorate grazie all’altro.
  4. I guanti, robusti e confortevoli, sono indispensabili per evitare abrasioni alle mani a causa dell’attrito con i cavi.

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