29/08/2023

In montagna: 3 motivi per usare i bastoncini

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 29/08/2023 Aggiornato il 29/08/2023

Per il trekking, ma anche per le escursioni giornaliere, usare due appoggi per muoversi sui sentieri offre svariati benefici anche ai più esperti camminatori

montagna bastoncini

Avete presenti le foto di montagna d’altri tempi? Raramente gli scalatori e gli escursionisti non avevano con sé un bastone. Spesso aveva il manico ricurvo e la punta in metallo. Fogge e tecnologia sono cambiati con il passare dei decenni, ma anche oggi si va a camminare con i bastoncini: due, simili (ma solo in apparenza) a quelli per lo si e il fondo, realizzati in materiali performanti e leggeri, spesso telescopici e comodissimi sia da usare che da trasportare. Il loro impiego si è diffuso con il trend del nordic walking, ma i vantaggi che assicurano vanno ben oltre la moda passeggera. Marco Majori, guida alpina e maestro di alpinismo del gruppo Guide Alpine Bormio, spiega perché è bene averli con sé per il trekking e l’hiking.

I bastoncini non servono solo come appoggio di sicurezza per i meno esperti: anche gli atleti li usano e ne comprovano così l’utilità.

Equilibrio assicurato

«Un trekking di più giorni in montagna, sia che si tratti di un weekend lungo sia che si tratti di un’alta via di una settimana o più, è una sfida molto diversa da una escursione in giornata», spiega Majori. «Lo zaino è più pesante perché servono più cambi di abbigliamento, il necessario per i pernottamenti e, in alcuni casi, anche il cibo. Questo non solo comporta un maggior lavoro fisico e delle articolazioni, ma rende anche più impegnativo mantenere l’equilibrio sui sentieri. Inoltre si usano scarponcini più protettivi e rigidi, che rendono la camminata meno naturale e aumentano ulteriormente la fatica fisica per superare i dislivelli. Io consiglio sempre di attrezzarsi con i bastoncini anche solo per una escursione in giornata, ma a maggior ragione per un trekking, dove possono rivelarsi di grande aiuto soprattutto in discesa con le gambe stanche e, quando non servono, pesano pochissimo e non rubano spazio perché possono essere ripiegati e agganciati allo zaino».

I 3 punti di forza

  1. Aiutano nell’equilibrio, perché avere due punti di appoggio in più aumenta la stabilità sia in salita che in discesa. Per ragioni squisitamente fisico-matematiche, usare i bastoncini abbassa il baricentro e rende quindi meno instabili.
  2. Fanno fare minore fatica, perché permettono di usare anche le braccia per spingersi -sul sentiero. E se nel nordic walking e nel trail running la forza impressa sui bastoni è importante, l’escursionista medio li trova utilissimi soprattutto in salita, quando incontra un terreno a gradoni, e alla fine della giornata, quando le gambe sono più stanche.
  3. Preservano il corpo e gli danno benessere. Scaricando una parte del peso attraverso le braccia, infatti, riducono il carico sulle articolazioni delle caviglie e delle ginocchia e sulla colonna vertebrale. Inoltre la postura durante l’impiego costringe ad “aprire” la gabbia toracica, migliorando la respirazione e quindi l’ossigenazione dell’organismo sotto sforzo.

Con il proprio stile

«Usare i bastoncini è molto naturale e individuale. È normale essere un po’ impacciati all’inizio, ma tutti trovano velocemente il proprio stile di utilizzo. Ci sono invece due indicazioni di sicurezza che penso siano importanti. La prima è di non usare il laccetto in discesa, perché può succedere che il bastoncino si incastri in una roccia o una radice, e averlo attaccato al polso rischia di causare una caduta. La seconda è di piegare e agganciare allo zaino i bastoncini nei tratti più tecnici: quando c’è un passaggio attrezzato, serve avere entrambe le mani libere per procedere» conclude Majori.