28/06/2022

Acquagym: gli attrezzi più efficaci per il fai-da-te

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 28/06/2022 Aggiornato il 28/06/2022

Nelle lezioni di gruppo in piscina o negli esercizi fai-da-te, ci sono alcuni tools che rendono più divertente ed efficace il vostro training

acquagym - attrezzi

Nelle lezioni di fitness in acqua si utilizzano molto: sono i piccoli attrezzi, spesso realizzati in materiali galleggianti, con cui si sfrutta in modo più intenso la resistenza del liquido durante l’esecuzione dei movimenti. Se amate i corsi in piscina, potete scoprirne le potenzialità con la guida dell’istruttore. Se invece vi piace il fai-da-te e vi preparate a un’estate all’insegna dell’acquagym, magari durante le vacanze al mare, potete procurarvene qualcuno per rendere più allegri e diversificati i vostri esercizi.

La componente giocosa è uno degli aspetti più apprezzati dell’acquafitness, che permette di lavorare in modo anche molto intenso, ma in un’atmosfera simile a quella di un villaggio-vacanze.

4 tool da scoprire

Nel suo libro “Manuale di acquagym” (edizioni Youcanprint) Luca Madini, allenatore di nuoto e responsabile del settore acqua del Gruppo GetFit, presenta i principali mini-attrezzi per la ginnastica in acqua.

  1. Cavigliere. Comportano un lavoro molto intenso per i muscoli di gambe, glutei e addominali, perché occorre vincere una maggiore resistenza dell’acqua. Spostare le gambe appesantite da questo carico aggiuntivo diventa più impegnativo in ogni fase del movimento: anche in quella di ritorno, come accade ad esempio dopo avere sferrato un calcio in avanti, quando si vuole riportare il piede in appoggio. Anche gli addominali lavorano intensamente per stabilizzare il corpo nel liquido. Lavorando con le cavigliere a ritmo veloce si ottiene un importante effetto bruciacalorie.
  2. Manubri. Esistono di forme e tipologie svariate, accomunati dal fatto che intensificano il lavoro per i muscoli dell’upper body. L’esercizio diventa più impegnativo e proficuo, quanto più si aumentano l’ampiezza dei gesti e il ritmo di esecuzione: naturalmente ogni gesto deve essere compiuto sotto la superficie dell’acqua.
  3. Tondoludo. Il tubo, sottile e lungo, è realizzato in materiale espanso galleggiante e può avere due impieghi. Lo si usa infatti per facilitare il galleggiamento, posizionandolo dietro alla schiena negli esercizi in sospensione, oppure lo si mette sotto ai piedi, per creare un’instabilità del corpo che l’attivazione del core deve contrastare.
  4. Guanti. I guantini servono a rendere le mani “palmate” e quindi, come accade per i manubri, a intensificare ogni gesto compiuto sotto la superficie dell’acqua.