10/12/2017

Acido lattico: i miti da sfatare

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 10/12/2017 Aggiornato il 10/12/2017

I “dolori del giorno dopo” non sono provocati dall’acido lattico e svolgere un’attività fisica ben calibrata non li accentua, ma contribuisce anzi ad attenuarli

Domyos by Decathlon

Una delle convinzioni più diffuse tra gli habitué della palestra è che sia bene sospendere le attività motorie e rimanere a riposo quando, il giorno successivo a una seduta di allenamento intensa, si avvertono dolori muscolari più o meno acuti. E che questi dolori siano provocati dall’acido lattico. Ma si tratta di convinzioni da sfatare, che si basano entrambe su presupposti errati.

L’acido lattico è il responsabile degli indolenzimenti e dei crampi che compaiono durante l’allenamento, non il giorno dopo

Un ostacolo agli esercizi

Come spiega Evgenia Babrovskaia, senior coach della WTA Functional training academy (www.wta-functionaltraining.com), l’acido lattico è una sostanza che si forma anche in condizioni di riposo ma soprattutto durante lo sforzo fisico intenso e che può rappresentare un ostacolo alla continuazione degli esercizi, quando è prodotto in grande quantità, perché i muscoli non riescono più a lavorare in modo corretto e funzionale.
Questa sostanza, però, scompare nell’arco di poco tempo dopo la fine del training: di solito si riassorbe in un paio d’ore (se bevete molta acqua ne facilitate lo smaltimento).
Avvertire indolenzimento il giorno successivo a una fatica muscolare intensa, o alla pratica di uno sport a cui non siete abituate, dipende invece dalle microlesioni che si sono formate nelle fibre muscolari a causa dello sforzo ed è assolutamente normale avvertirle dopo il lavoro effettuato. È l’organismo stesso che provvede poi a “ripararle”, grazie a precisi processi metabolici, e che rende così più robuste ed efficienti le fibre muscolari stesse.

Attenzione: poiché ognuno reagisce alle sollecitazioni di un workout in modo soggettivo, potrebbe anche accadere che non avvertiate alcun dolore alla fine del training, ma questo non significa che non abbiate lavorato bene.

Cosa fare il “giorno dopo”

Allenarsi anche in presenza degli “indolenzimenti del giorno dopo” non è un errore, in quanto l’esercizio fisico può addirittura essere utile per alleviare il fastidio. Se, ad esempio, effettuate esercizi di mobilizzazione articolare, che allungano e rilassano opportunamente le catene muscolari, potete trarne grande beneficio perché questo tipo di attività predispone al recupero. Ma potete anche dedicarvi a sedute di lavoro un po’ più dinamiche e ai vostri workout abituali, purché li calibriate sulle vostre condizioni.

In sintesi: non eccedete nell’intensità e fate precedere sempre gli esercizi da un adeguato riscaldamento. Concludete poi la seduta con esercizi di mobilità ed eventualmente concedetevi un buon bagno caldo, o docce con alternanza di getto caldo e freddo, che stimolano la circolazione e facilitano lo smaltimento delle tossine.

Il consiglio in più

In presenza di cellulite, è opportuno evitare gli allenamenti troppo intensi che portano a un’elevata produzione di acido lattico, come quelli in cui si usano carichi elevati e si effettuano molte ripetizioni. L’acido lattico, infatti, accentua la situazione infiammatoria dei tessuti, già tipica dell’inestetismo, e quindi lo peggiora.