Zucchero o miele?

Redazione Pubblicato il 25/08/2015 Aggiornato il 25/08/2015

Un cucchiaino nel caffè è concesso, anzi gratifica ed evita trasgressioni peggiori. Miele, fruttosio e zucchero di canna sono alternative naturali valide

Miele zucchero

Non rinunciate allo zucchero. Semmai, moderate le quantità. Diversi studi ormai scagionano il saccarosio, il comune zucchero bianco, dall’accusa di far ingrassare. Tutto sta nelle quantità. Secondo ricercatori di Copenhagen, lo zucchero stimola la produzione di un ormone (il peptide 1 simil-glaucone), che agisce sul metabolismo riducendo l’appetito e aumentando il senso di sazietà. Un cucchiaino o una zolletta nel caffè placherebbe dunque la voglia di dolce, che così non viene compensata da snack o dolcetti. Le Gda (Quantità indicative giornaliere) suggeriscono di non superare i 90 grammi al dì. Di questi, circa la metà, cioè 10 cucchiaini, può riguardare zuccheri aggiunti, sia nei cibi già pronti che preparati da voi.

Miele, più digeribile

In tema di naturalità, il miele non ha rivali. È costituito dall’80% da zuccheri, soprattutto fruttosio e glucosio che, a differenza del saccarosio, vengono assorbiti rapidamente dall’intestino. È più digeribile e fornisce energia subito disponibile. Può essere usato per dolcificare cibi e bevande al posto dello zucchero raffinato perché, a parità di peso, ha un potere dolcificante maggiore e un minor apporto di calorie (circa 300 per 100 grammi contro le 385 del saccarosio). Contiene anche tracce di proteine, vitamine e sali minerali. La varietà più dolce? Il miele di sulla, il più ricco di glucosio.

Fruttosio, attenzione alle quantità

Il fruttosio, di origine naturale, viene usato sotto forma di sciroppo derivato dal mais. Ha lo stesso potere calorico del saccarosio: 4 calorie per grammo, ma risulta una volta e mezzo più dolce. In più ha un basso indice glicemico. Svantaggi: viene assorbito più lentamente rispetto ad altri zuccheri. Un’assunzione elevata può causare problemi gastrointestinali e aumentare il livello di trigliceridi nel sangue o nel fegato.

Zucchero di canna, genuino e naturale

Ha un contenuto calorico e un profilo nutrizionale simile a quelli dei “fratelli”: l’unico vantaggio sta nella maggiore genuinità e naturalità. Il colore non deve trattare in inganno: zucchero scuro non è sinonimo di zucchero integrale o arricchito di fibre. L’unica differenza è nella solubilità: lo zucchero scuro impiega più tempo a sciogliersi in acqua rispetto a quello cristallino.

Dolcificanti, alleati nelle diete dimagranti

Studi americani dimostrano invece che i dolcificanti sintetici (in Italia i più consumati sono la saccarina, il ciclamato, l’aspartame, l’acesulfame K, il sucralosio e il neotame) possono sì essere utili nell’ambito di una dieta dimagrante, in virtù del loro potere dolcificante (da 30 a 500 volte quello dello zucchero) e della quasi assenza di calorie. Ma sceglierli non è sufficiente per dimagrire, senza dieta e attività fisica.