Pasta, 5 motivi per mangiarla

Redazione Pubblicato il 25/10/2017 Aggiornato il 25/10/2017

Oggi in tutto il mondo si celebra la pasta, l'alimento simbolo della dieta mediterranea: un'occasione per sottolineare quanto sia buona, quanto faccia bene, senza far salire l'ago della bilancia

pastaday

Come ogni anno il 25 ottobre si festeggia il World Pasta Day, la giornata, giunta ormai alla diciannovesima edizione, che celebra l’alimento simbolo della dieta mediterranea. Un recente congresso dell’International Carbohydrate Quality Consortium (ICQC) tenutosi a Roma lo scorso settembre ha provato a far chiarezza su pasta e carboidrati: queste le cinque cose più importanti da sapere emerse dall’incontro.

  1. I carboidrati non sono tutti uguali

    La famiglia dei carboidrati è grande e comprende alimenti molto diversi tra loro che non possono essere considerati equivalenti sul piano salutistico e nutrizionale. Un piatto di pasta e fagioli e un cornetto alla crema, ad esempio, pur contenendo quasi lo stesso quantitativo di carboidrati provocano risposte metaboliche diverse e hanno anche un impatto glicemico diverso. In parole povere, se il primo fa bene, anche alla linea, il secondo decisamente meno.

  2. La pasta fa bene alla salute del cuore

    Soprattutto se integrale ha un basso impatto glicemico e questo, in particolare in abbinamento a prodotti ricchi di fibre come le verdure, contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete.

  3. La pasta non fa ingrassare

    I carboidrati complessi che contiene si distinguono dagli zuccheri semplici per la capacità di fornire energia a lento rilascio e quindi per non far impennare l’insulina. Che i carboidrati facciano ingrassare è un falso mito: numerosi studi hanno rilevato come siano le calorie in eccesso più che i carboidrati, a favorire l’aumento di peso.

  4. Meglio limitare i carboidrati con un’elevata risposta glicemica

    I problemi per la salute riguardano non certo la pasta ma altre fonti di carboidrati che fanno impennare la glicemia come gli zuccheri presenti nelle bevande zuccherate che vanno quindi consumate con moderazione.

  5. I carboidrati dovrebbero rappresentare il 40-60% dell’apporto calorico giornaliero.

    Proprio in virtù dei principi nutrienti essenziali che forniscono, le linee guida consigliano un consumo giornaliero di carboidrati pari al 45–64% delle calorie totali con un consumo di cereali, preferibilmente integrali, ad ogni pasto.