28/12/2020

Mindful eating per restare in linea durante le feste

Veronica Colella Pubblicato il 28/12/2020 Aggiornato il 28/12/2020

Il segreto per un rapporto sereno con il cibo è la consapevolezza. Lo insegnano le esperte di mindfulness, che invitano a controllarsi in maniera soft, senza critiche e sensi di colpa

Smiling woman stretching during breakfast time in the morning

Quest’anno la voglia di consolarsi con il cibo si fa sentire più che mai. Lontani dagli affetti, non rimane che rispolverare le ricette della nonna per ricreare l’atmosfera delle feste. E fare scorta di dolci, affidandosi al potere confortante di zuccheri e burro per risollevare lo spirito.

Quando si mangia per noia o in preda allo stress però si tende a esagerare, ignorando i segnali del corpo – come un principio di mal di testa o un’improvvisa sonnolenza – in favore di quei cinque minuti di pura beatitudine da cui diventiamo facilmente dipendenti.

La soluzione alla fame emotiva, come consigliano su Psychology Today le psicoterapeute Gia Marson e Danielle Keenan-Miller, è applicare i principi della mindfulness anche al nostro rapporto con il cibo, imparando a dosare i piccoli piaceri senza perdere di vista il benessere.

Il potere della consapevolezza

Alla base di quel genere di languorino senza fondo che conduce alla terza fetta di panettone, ci sono spesso emozioni difficili da affrontare. In un momento storico come questo, è difficile non essere preda di rabbia, tristezza, solitudine, delusione, incertezza o tensione. Riconoscere l’emozione dietro al nostro attacco di fame può aiutarci a non trasformare la piacevole eccezione in una pessima abitudine, di cui poi sarà difficile disfarsi. Imporsi grandi rinunce non serve, basta imparare a disinnescare le scelte d’impulso.

  1. Il primo passo, come insegna la mindfulness, è imparare ad ascoltarsi con un atteggiamento aperto, curioso e non giudicante. A dare il via all’impulso di rimpinzarsi può esserci una situazione stressante, o un senso di vuoto che sembra calmarsi solo quando lo stomaco è più che pieno. Se ci si accorge di pensare un po’ troppo spesso al cibo, osservare la situazione nel suo complesso aiuta a capire come mai abbiamo così bisogno di gratificazione e consolazione.
  2. Accettare le proprie debolezze. Una volta imparato a distinguere la fame vera e propria dall’impulso di mettere sotto i denti tutto quello che è commestibile, questa differenza va riconosciuta. Tenendo sempre a mente che non c’è di niente di cui vergognarsi, accettiamo il fatto che non sempre sappiamo quando è il caso di fermarci.
  3. Prendersi una pausa. Vivere il presente significa disinserire il pilota automatico, spiegano le esperte. Concentrarsi sul respiro, svuotando la mente da ogni altro pensiero, concede qualche momento di riflessione per valutare le conseguenze delle nostre azioni. Resistere alle tentazioni culinarie potrebbe essere più facile se ci ricordiamo quanto siamo stati male l’ultima volta che abbiamo esagerato così tanto, o se pensiamo a quale altro modo di coccolarci possiamo inventare come alternativa all’ennesimo cioccolatino.
  4. Trasformare l’impulso in opportunità. In questo senso, lo stesso impulso che ci porta a cercare consolazione può aiutarci a introdurre piccoli cambiamenti positivi nella nostra routine. L’idea alla base del mindful eating è imparare a godersi i colori e i profumi della cucina, mangiando più lentamente e assaporando ogni boccone. Dopotutto non c’è modo migliore di rendere omaggio ai piatti delle feste che gustarli con calma, magari ripiegando su tè verde e infusi detox a merenda o dopo cena.