26/11/2019

Grissini sì, ma senza esagerare

Roberta Camisasca Pubblicato il 26/11/2019 Aggiornato il 26/11/2019

Cresce il consumo di grissini, anche grazie alle nuove proposte con farine alternative e aggiunta di spezie, erbe e aromi. Si tratta di una scelta sana?

grissini

Il termine inglese, breadstick, stecchini di pane, sembra suggerirlo: un sostituto leggero, croccante, ideale quando il pane fresco non c’è. Ma siamo sicuri che mettere in tavola i grissini invece della morbida pagnotta sia una soluzione valida dal punto di vista nutrizionale?

Di certo il consumo è alle stelle, tanto da istituire un a giornata tutta dedicata a loro: il Breadstick day (si celebra il 25 ottobre negli Stati Uniti e ora anche da noi). Su Instagram l’hashtag #grissini raccoglie oltre 61mila menzioni, mentre #breadstick e #breadsticks totalizzano quasi 200mila post. Una passione che coinvolge milioni di persone.

Ben il 71% degli italiani li considera uno snack perfetto durante i vari momenti della giornata.

Per ogni momento

Il grissino viene consumato in ogni momento della giornata: dalla cena (54%) al pranzo (45%), dallo snack pomeridiano (39%) agli aperitivi (37%), fino allo spuntino mattutino (22%). Un ottimo spezzafame da sgranocchiare durante le pause in ufficio (19%) o le gite fuori porta (18%), secondo quanto emerge da un’indagine promossa da Espresso Communication per Vitavigor.

Basta non esagerare

Secondo gli esperti, i grissini sono nutrienti ed energetici, contengono un buon cocktail di sali minerali e proteine vegetali (circa il 13% ogni etto). Ok quindi come sostituto del pane, purché non si ecceda con le quantità: la dose massima consigliata è di 70 grammi al giorno.

Attenzione a verificare l’utilizzo di olio di oliva tra i grassi aggiunti, per assicurare la presenza di acidi grassi salutari, e occhio all’apporto calorico, che è in genere superiore a quello del pane, spesso per la presenza di grassi come lo strutto.

Per limitare l’apporto calorico è opportuno scegliere quelli con olio extravergine di oliva e farine non OGM, meglio ancora se integrali: la presenza delle fibre favorisce un maggior senso di sazietà. Altro aspetto fondamentale deve essere l’assenza di grassi idrogenati e un contenuto non eccessivo di sale (meglio ancora quelli senza).

Sani e gustosi

E sotto il profilo del sapore? Il grissino ideale deve avere gusto, croccantezza e leggerezza. Per soddisfare tutte le papille gustative, il mercato oggi offre un ventaglio ampio di proposte: oltre a quelli dal gusto classico, tra i più apprezzati gli “stecchi” arricchiti con semi di sesamo (18%), al rosmarino (16%), con farine integrali come crusca di frumento o kamut (13%), al gusto pizza o insaporiti con pomodoro e origano (10%) e al formaggio (8%).