Zucchero, troppo fa male al cervello: ecco perché

Redazione Pubblicato il 16/02/2018 Aggiornato il 02/05/2018

Un po’ di zucchero non si nega a nessuno. L’importante è non esagerare, per non mettere a rischio la salute del cervello

zucchero cervello

Non c’è niente di più dolce. Un cioccolatino, un gelato, un dessert a fine pasto. Nulla di vietato, a dosi contenute. L’abuso di zuccheri, invece, fa lievitare il girovita e mette a rischio la salute cardiovascolare.

Quello che non tutti sanno, però, è che un’altra conseguenza dei troppi sgarri dolci ricade sulla salute del cervello.

A dimostrarlo uno studio condotto dall’Imperial College di Londra e del Brainnetome Center, Institute of Automation presso l’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, secondo cui l’effetto negativo non riguarda solo chi è malato di diabete, ma anche persone sane.

Vietati quelli raffinati

Gli zuccheri servono per dare energia prontamente disponibile per svolgere compiti fisici e mentali: non vanno aboliti dall’alimentazione.
Ma l’assunzione di zuccheri raffinati (presenti nei cibi dolci) provoca un’impennata della glicemia (livelli di zuccheri nel sangue) e un’attivazione del pancreas per il rilascio dell’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue.
Quando il consumo è eccessivo o irregolare (come l’abitudine di mangiucchiare dolci fuori dai pasti), il controllo glicemico da parte dell’organismo può risultare inadeguato, con conseguenze importanti, come la glicazione dell’emoglobina (le molecole di zucchero si legano all’emoglobina, riducendone la sua funzione di trasporto dell’ossigeno nelle cellule del corpo).

Meno memoria e prontezza

La ricerca ha evidenziato che coloro che avevano i livelli più elevati nel sangue di emoglobina glicata avevano risultati peggiori nei test cognitivi.Più erano elevati i valori di emoglobina glicata, indice di un pessimo controllo glicemico, più rapido era il declino cognitivo. Il declino delle abilità mentali si è manifestato con un precoce deterioramento delle funzioni esecutive (capacità di organizzare, pianificare ed eseguire compiti mentali, risolvere problemi) e della memoria. L’accelerazione del declino cognitivo non è stato dimostrato solo nei diabetici, come già emerso da altre ricerche, ma anche in quelli sani che avevano semplicemente alti livelli di emoglobina glicata.