28/04/2020

Il riso abbonda… sulle nostre tavole!

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 28/04/2020 Aggiornato il 28/04/2020

Andare in bianco? Anche no. Specie se la scelta non manca. L’esperto ci spiega vizi e virtù di uno degli alimenti più noti del pianeta

riso

Nel mondo se ne consumano 350 milioni di tonnellate all’anno… e senza cadere nella monotonia: sembra che ne esistano oltre tremila varietà. Parliamo del riso, un cereale prezioso per molti aspetti: low cost, nutriente, ricco di fibre e di sali minerali, come potassio, iodio, magnesio, calcio e zinco. È fonte di vitamine del gruppo B, soprattutto B1, B2, e B6, che rimangono pressoché inalterate in quello integrale e nel parboiled in seguito al processo di lavorazione. Senza dimenticare che è privo di glutine e molto digeribile.

Per conservare al meglio tutte le componenti nutrizionali del riso è importante che durante la cottura il chicco rimanga intatto.

A livello di apporto energetico il contenuto di carboidrati è quasi il medesimo tra bianco e integrale (rispettivamente 330 e 310 ogni 100 grammi), quest’ultimo però ha una migliore disponibilità di fibre e di oligoelementi.

Il lato “buono”…

Quale portare in tavola? Bianco o colorato? Ecco una mini guida per conoscere meglio i risi più diffusi con i suggerimenti della dottoressa Barbara Maida, dietista a Cernusco sul Naviglio (MI).

Il bianco: è raffinato, brillantato e lucidato. Nella lavorazione è privato di germe e crusca e di conseguenza anche di alcuni nutrienti.

Integrale: dal chicco si asporta la parte più esterna, la lolla, che viene utilizzata per la produzione dell’olio di riso. Contiene il doppio della fibra del bianco.

Riso Venere o nero: ha passaporto cinese, è integrale e la sua nuance è data dalla presenza degli antociani, i polifenoli antiossidanti del mirtillo.

Riso rosso: subisce un processo di fermentazione ad opera di un microrganismo chiamato lievito rosso. Sembra possa aiutare a ridurre il colesterolo nel sangue.

Parboiled: ha più carboidrati e più amido rispetto all’integrale. Subisce un trattamento termico prima della sgranatura che cambia la struttura del suo amido cristallizzandola. In questo modo, l’amido non viene assimilato ma eliminato dall’intestino.

Basmati: originario dell’India, ha una caratteristica forma allungata, è fonte di fibre e possiede un basso indice glicemico.

… e quello “bello”

Il riso in tutte le sue declinazioni (farina, latte e olio inclusi) è un ottimo alleato beauty, per riportare la pelle al giusto livello di idratazione e allo stesso tempo riequilibrare la produzione di sebo. Anche per le zone più sensibili.

Per una maschera nutriente per la pelle occorre mixare tre cucchiai di riso bianco cotto a un cucchiaio di yogurt e a uno di latte. Si applica, si lascia in posa 15 minuti e si risciacqua.

Con il riso si può preparare anche uno scrub delicato. Frullare finemente il riso ancora crudo (la quantità dipende dalla zona da trattare) e aggiungere dell’olio di mandorle o di riso. Formare un composto omogeneo, applicare con movimenti rotatori e asportare con acqua.