30/01/2023

Frutti rossi, perfetti antiage

Saverio Pepe
A cura di Saverio Pepe
Pubblicato il 30/01/2023 Aggiornato il 30/01/2023

Proteggono il cuore e le arterie, lottano contro batteri e infezioni, in più sono buoni e colorano la tavola di allegria: spazio a prugne, ciliegie e melograno

frutti rossi

Grazie alla dieta mediterranea, gli italiani risultano fra quelli che nell’alimentazione quotidiana introducono più antociani, sostanze preziose per la salute che colorano di rosso tanti vegetali, come more, mirtilli, fragole, ciliegie, olive, prugne, ortaggi come melanzane e radicchio. Questi pigmenti svolgono molte funzioni: attraggono gli insetti impollinatori, fanno da deterrente per gli erbivori e difendono le piante dagli effetti dannosi dei raggi Uv. Ma la scienza ha scoperto anche altro: che i piccoli frutti rosso-blu fanno bene alla nostra salute.

Prugne, melagrana, mirtilli, ciliegie e i nuovi pomodori neri sono un elisir di bellezza e benessere: da mangiare tutti i giorni!

Per il cuore e per la linea

Gli studi hanno dimostrato che il consumo di piccoli frutti di bosco (mirtilli, fragole, lamponi), sia freschi che in succo, contrasta i meccanismi coinvolti nella genesi delle malattie cardiovascolari. In particolare gli antociani hanno una riconosciuta capacità antiossidante: proteggono contro i danni causati dallo stress ossidativo sulla superficie di rivestimento interno dei vasi sanguigni. Una dieta arricchita di antociani è anche un valido alleato contro l’obesità.

Antiage e protettivi

Le ricerche evidenziano poi che prugne e ciliegie riducono i rischio di malattie cardiovascolari e tumori, mentre la cipolla rossa ha una lunga lista di benefici: protegge i vasi sanguigni e ha potere antibiotico. La melograna, considerata un farmaco naturale con elevate proprietà antinvecchiamento e antitumorali, è visto come un’alleata naturale in menopausa: secondo alcune evidenze, il suo succo aiuta le donne a combattere  depressione e fragilità ossea. L’ultimo prodigio della natura? Il pomodoro nero, ottenuto dall’incrocio tra una varietà che produce piccole quantità di antociani nella buccia e una che ne produce significativi livelli nelle foglie. Studi recenti hanno dimostrato come gli estratti dei frutti siano in grado di inibire la proliferazione delle cellule cancerose.