Dal caffè al glutine, 7 miti delle diete da sfatare

Redazione Pubblicato il 12/01/2017 Aggiornato il 12/01/2017

Il vino fa male, il tè verde fa bene. Caffè no, integratori di erbe sì. Sicuri che sia così? I gastroenterologi smentiscono i luoghi comuni più diffusi su cibi e bevande

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Non sempre una mela al giorno leva il medico di torno, caffè e vino rosso possono portare grandi benefici al fegato, le diete senza glutine sono spesso inutili e gli integratori di erbe contengono diverse insidie. Lo sottolineano gli esperti di Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ospedalieri), che sfatano 7 miti sulle diete molto radicati ed errati.

  1. Il caffè fa male al fegato. Non è vero: un consumo di 2 tazzine al giorno può dare benefici contro la steatosi epatica, malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato, come dimostrano diversi studi pubblicati sulla rivista Hepatology.
  2. Il tè verde è un toccasana. È vero che è antiossidante, ma bisogna fare attenzione, soprattutto quando lo si assume all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che contengono altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di tè verde.
  3. Il vino minaccia il fegato. Sono noti gli effetti benefici sul fronte della prevenzione del rischio cardiovascolare. Un moderato consumo ha anche un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva rossa.
  4. Le erbe fanno bene. Gli estratti vegetali contenuti negli integratori alimentari possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti “irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel tè verde.
  5. Il glutine fa ingrassare. La convinzione che una dieta povera dei carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare è falsa. Il rischio è di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi.
  6. Una mela al giorno leva il medico di torno. Mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone che soffrono della sindrome del colon irritabile. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto.
  7. I succhi di frutta sono bevande “light”. Non sono tutti uguali e la differenza la fa il fruttosio, zucchero semplice che, se assunto con frequenza e abbondanza, ha l’effetto negativo di aumentare i grassi nel fegato: i succhi che ne sono ricchi vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato.