Cibi gluten free: cambiano le etichette

Redazione Pubblicato il 10/09/2016 Aggiornato il 10/09/2016

Più chiarezza e trasparenza sulle confezioni, per evitare di indurre in errore chi non può mangiare glutine. Le nuove etichette specificheranno se il prodotto è per celiaci o per chi è intollerante

glutenfree

Cambiano le etichette dei cibi destinati a chi soffre di celiachia, un’intolleranza permanente al glutine che affligge oggi circa 600mila italiani (ma solo circa 172mila sono stati ufficialmente diagnosticati). A oggi la malattia riguarda circa l’1% della popolazione mondiale.

Le novità legislative introdotte il 20 luglio 2016 garantiscono una maggiore trasparenza per il consumatore.

Sarà finalmente possibile distinguere tra un alimento prodotto, preparato o lavorato in modo da ridurre il tenore di glutine, uno in cui siano stati sostituiti gli ingredienti contenenti glutine e infine quello che ne è naturalmente privo, mediante diciture come “specificamente formulato per celiaci” o “per persone intolleranti al glutine”.

La dicitura corretta

Pasta, pizza, pane, biscotti per celiaci dovranno d’ora in poi, riportare in etichetta diciture quali “adatto alle persone intolleranti al glutine” oppure “adatto ai celiaci”, accompagnate dall’indicazione “senza glutine” o “gluten free”.

La normativa europea indica che, nel caso di prodotti destinati a soggetti celiaci, il glutine deve essere eliminato completamente o presente in una concentrazione inferiore a 20 mg/Kg (o ppm).

Informazioni trasparenti, non ingannevoli

Un alimento contenente ingredienti naturalmente privi di glutine, specifica la legislazione, dovrebbe recare un’etichetta indicante l’assenza di questa proteina, purché siano rispettate le condizioni sulle pratiche leali di informazione. Le informazioni non dovrebbero mai indurre in errore il consumatore, suggerendo per esempio che l’alimento possieda caratteristiche particolari, aggiuntive rispetto a prodotti analoghi.

Senza glutine il prodotto è diverso

Il glutine è presente in tutte le varietà di frumento: grano tenero e duro, Kamut (grano khorasan), orzo, segale, farro, spelto, triticale, malto d’orzo, cous cous, burgul, semolino. A questi si aggiungono la pasta, il pane e prodotti affini (focacce, crackers), alimenti fritti ricoperti con pastella o impanati, popcorn, tortillas e pizze. Anche le birre contengono glutine. Dal punto di vista nutrizionale si tratta di una sostanza di scarso valore, però risulta un buon emulsionante per alcuni alimenti. Inoltre ha la capacità di rendere gli impasti elastici e viscosi, conferisce al pane leggerezza e genera le tipiche bolle d’aria al suo interno. I prodotti per celiaci difficilmente riescono a emulare totalmente i prodotti convenzionali per fragranza, consistenza o gusto. Per questo le imprese impiegano additivi e altro per migliorare la palatabilità dei prodotti.