10 errori da non fare sotto il sole

Redazione Pubblicato il 06/08/2017 Aggiornato il 06/08/2017

Stare al sole fa bene, ma va preso con le dovute precauzioni. Ecco i passi falsi da non fare

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Mette di buonumore, rinforza le difese, regala una tintarella invidiabile. Ma va preso con le dovute precauzioni, senza fare passi falsi.

1) Dimenticare il solare in montagna

Solo uno schermo protettivo contro Uva, Uvb e infrarossi mette al sicuro da scottature e danni profondi alla pelle. Per questo il solare va usato sempre, non solo in spiaggia ma anche ad alta quota, in campagna oppure semplicemente quando si legge in giardino.

2) Stare ore e ore sdraiate

Fa male, in ogni caso anche se usano solari con fattori alti. Non si deve pensare infatti che super-protetti si possa stare al sole quanto si vuole. Paradossalmente si è più al sicuro puntando su una protezione media ma usandola in dose generosa e soprattutto rimettendola di frequente.

3) Scendere in spiaggia a mezzogiorno

Tra le 11.00 e le 16.00 si concentra il 50% delle emissioni totali di raggi Uvb. Meglio evitare queste ore e stare al sole di prima mattina oppure nel tardo pomeriggio.

4) Passare un’intera giornata al sole il primo giorno di vacanza

La cute ha bisogno di tempo per abituarsi ai raggi. Le esposizioni devono quindi essere graduali, ottimo sistema per garantirsi una tintarella che dura: il colore conquistato troppo velocemente altrettanto velocemente se ne va.

5) Stendere il solare di fretta

Va messo mezz’ora prima di uscire di casa per dar modo ai fattori protettivi di legarsi alle proteine della pelle, un processo che richiede circa 20 minuti. E bando alla parsimonia: poco prodotto non protegge.

6) Rimettersi al sole subito dopo il bagno

Lo si può fare ma a due condizioni: togliere sale e cloro dalla pelle e rimettere il solare, anche se si usano formule waterproof. Il contatto con l’acqua inevitabilmente porta via, anche se in parte, il prodotto e la pelle rimane senza protezione.

7) Non mettere il solare quando è nuvoloso

Le radiazioni filtrano attraverso la cortina delle nuvole. Non solo: all’ombra arrivano il 70% dei raggi. Il solare quindi va messo sempre, anche se il tempo non è bellissimo oppure si è deciso di restare a leggere sotto l’ombrellone.

8) Usare un protettivo dell’anno precedente

Una volta aperti, i solari hanno una durata dai 9 ai 12 mesi: poi perdono la efficacia e non proteggono più. Se poi sono stati al sole o all’aria, il tempo di efficacia si riduce. Meglio quindi non usare i prodotti dell’anno precedente e buttare quelli chiusi rimasti a lungo in cabina al caldo.

9) Lasciare il solare sulla sabbia

I filtri sono resistenti al calore ma non quello così forte che può emanare la sabbia rovente. Si si danneggiano offrono quindi una protezione ridotta: meglio tenere quindi il solare il più possibile al fresco o quanto meno all’ombra sotto l’ombrellone oppure nella sacca.

10) Trascurare il dopo

Il doposole è fondamentale per la pelle perché con la sua ricchezza in principi attivi idratanti, emollienti e calmanti ripristina le riserve idriche e lipidiche della cute, aiuta a ricostituire il film idrolipidico di protezione, calma e restituisce comfort all’epidermide.