Mastoplastica: più volume al seno con la chirurgia

Redazione Pubblicato il 30/05/2015 Aggiornato il 03/06/2015

L’intervento di chirurgia plastica più desiderato? È quello per l’aumento del seno: la mastoplastica additiva. Non è complicato, l’effetto è subito visibile, il vantaggio per l’autostima è assicurato. Ma è importante scegliere un chirurgo serio

seno mastoplastica

Avete mai desiderato passare da una coppa “A” a una coppa “D”? Se sì sappiate che la mastoplastica additiva, un intervento di chirurgia plastica considerato semplice, renderà il vostro décolleté morbido e prosperoso. Ma non esagerate: col bisturi non è possibile realizzare qualsiasi tipo di desiderio. Non pretendete quindi un aumento incompatibile con il vostro corpo e, soprattutto, trovate un chirurgo bravo e serio (che vuol dire non troppo facilone). Poi pianificate con lui una soluzione che corrisponda ai vostri desideri ma che non sia una minaccia per la vostra salute e per il buongusto.

Forme e volumi

Il volume del seno aumenta perché a quello vostro naturale si aggiunge quello di una protesi. Scegliere la protesi giusta è importantissimo per il risultato finale ma siccome ne esiste un’infinita varietà (sono diverse per larghezza, altezza, peso, proiezione, forma) la via più sicura è dire al chirurgo come vorreste il seno nuovo (tondo, a goccia…) e poi lasciare a lui la scelta finale.

Le più utilizzate oggi sono quelle anatomiche, dall’effetto più naturale, realizzate in gel di silicone, compatto e non più liquido, capaci di mantenere bene la propria forma.

 

Le diverse tecniche

Scelte le protesi bisogna scegliere la tecnica migliore per inserirle. A partire dalla posizione delle incisioni (a cui corrisponderanno le cicatrici): sotto il seno, intorno all’areola del capezzolo oppure sotto l’ascella.

Per quel che riguarda le tecniche di impianto il chirurgo decide volta per volta. La più moderna è la tecnica dual plane dove la protesi è posizionata su due piani: sotto il muscolo pettorale nella parte superiore e sotto la ghiandola mammaria (ma sopra il muscolo) inferiormente. Oppure le più classiche tecniche in cui la protesi viene posizionata tutta dietro il muscolo pettorale oppure tutta tra la ghiandola e il muscolo. In ogni caso l’intervento si fa in anestesia locale con sedazione o generale. I costi partono da 7.000 euro.

Le cicatrici, quasi invisibili

Alle incisioni che il chirurgo userà per inserire le protesi corrisponderanno le cicatrici. In genere, soprattutto se la protesi è grande è preferibile l’ingresso sotto il seno, il più diretto. La cicatrice sarà una linea lungo la piega inferiore, invisibile sotto il reggiseno e anche a seno nudo stando in piedi. La scelta periareolare (intorno all’areola) comporterà una cicatrice giusto intorno al capezzolo, mimetizzata al confine tra la pelle e la parte rosa. È l’opzione ideale se la protesi è piccola. L’ingresso sotto le ascelle è il più tortuoso. Si fa, ma non tanto, per le protesi piccole. Le cicatrici saranno visibili alzando le braccia. Quindi non sempre ne vale la pena…

In teoria il chirurgo plastico è capace di ricucire i tagli che fa meglio di un sarto e la cicatrice dovrebbe risultare quasi invisibile. Però la pelle reagisce spesso in modo imprevedibile, quindi, soprattutto nel primo periodo, dovrete seguire alla lettera tutte le indicazioni mediche.

Che succede dopo?

La mattina successiva all’intervento c’è la medicazione. Non ci sono punti da togliere: sono tutti riassorbibili. Per proteggere l’incisione vi metteranno un cerotto. Non potete fare attività fisica per un mese, compreso sollevare pesi, per sollecitare il meno possibile la cute. Per mantenere la pelle elastica e fare in modo che la cicatrice sia il meno visibile possibile dovete applicare una crema emolliente, elasticizzante specifica.

A distanza di tre mesi scoprirete che il seno è già diventato morbido, non sentirete più alcun fastidio, tensione o dolore: è tempo di godervi le nuove forme.

Anche se la durata delle protesi è sempre più lunga, tenete comunque presente che potrebbe essere saggio cambiarle dopo circa 15 anni.