25/08/2020

Abbronzatura, così “tiene” più a lungo

Alberta Mascherpa Pubblicato il 25/08/2020 Aggiornato il 25/08/2020

L’estate entra nella fase calante ma non l’abbronzatura che con le giuste attenzioni non conosce tramonto

tintarella che tiene

Il finire delle vacanze, e con loro dell’estate, non è mai un buon momento e la tintarella che se ne va contribuisce a mettere ancora più di malumore. Ma se ci si dà subito da fare si può aspettare ancora un po’ a voltare pagina.

Sotto il getto

Paura di lavare via l’abbronzatura? «Il primo escamotage per dilatare nel tempo la tenuta della tintarella è quello di usare un docciaschiuma dolce che pulisce ma non inaridisce» spiega Anna Fraschini, estetista a Piacenza. Con un detergente delle linee solari si va sul sicuro in tema di delicatezza e si fa qualcosa in più vista la presenza di emollienti come aloe, acido ialuronico, calendula e oli pregiati che aiutano a “ricompattare” lo strato superficiale della cute già sotto il getto e di sostanze naturali, dagli estratti di carota al mallo di noce fino all’eritrulosio, che favoriscono l’intensità del colorito.

Uniformare per dare luce

E l’eterno dilemma scrub sì, scrub no? «Si risolve scegliendo un esfoliante a base oleosa che, levigando dolcemente e al tempo stesso nutrendo la pelle, porta via le cellule morte ormai opache e rende la tintarella omogenea e radiosa» spiega l’estetista.

Ovviamente non è il caso di esagerare: basta uno scrub una volta ogni dieci giorni evitando guanti e spugne abrasive che rischiano di “lavorare” con troppa decisione.

No anche agli esfolianti a base salina, troppo “robusti” e sulle zone più esposte e molto abbronzate come il décolleté meglio usare il gommage dolce che si impiega per il viso. E attenzione poi a non strofinare troppo vigorosamente la pelle dopo la doccia ma solo a tamponarla con una salvietta morbida.

Nutrimento rinforzato

«Una pelle perfettamente idratata è compatta, prima strategia perché il colore si mantenga intenso: ecco perché dopo la doccia occorre applicare sempre di formule nutrienti ricche di oli vegetali in grado di ripristinare la funzione della barriera della cute oltre a contrastare lo stress ossidativo che ingrigisce e opacizza il colorito» commenta l’esperta. Volendo si può finire il doposole rimasto dalla vacanza oppure scegliere un trattamento messo a punto appositamente per prolungare la tintarella che elenca tra gli ingredienti, insieme agli indispensabili agenti idratanti, sostanze come la tirosina in grado di mettere il turbo alla produzione del pigmento.

Riaccendere le speranze

Quando il colorito comincia poi a perdere mordente entrano in gioco infine gli autoabbronzanti. «Attenzione a usarli sulla pelle sempre ben asciutta, a piccole dosi da stendere con cura: c’è sempre tempo per una successiva applicazione se si vuole che il colorito risulti più intenso» spiega l’estetista. Sempre valide le regole di utilizzo: non dimenticare nessun punto del corpo e far attenzione alle zone più ruvide come ginocchia, gomiti, caviglie e area attorno alle unghie dei piedi dove va usato pochissimo prodotto, massaggiato a lungo e tamponato con una spugnetta asciutta che porta via ogni eccesso.