Come proteggersi dal sole quando si fa sport

Redazione Pubblicato il 09/07/2015 Aggiornato il 09/07/2015

Muoversi non è la garanzia per non scottarsi. Ecco perché ci vuole sempre un solare quando si pratica un’attività fisica sotto il sole. Che deve avere però una precisa carta d’identità.

Courtesy of adidas Ana Ivanovic

Mentre sui campi di Wimbledon le racchette hanno cominciato a sfidarsi in uno dei tornei più importanti dell’anno, Shiseido decide di affidare proprio a una tennista, la splendida serba Ana Ivanovic, il privilegio di fare da testimonial per la nuova tecnologia solare Wet Force che potenzia la protezione a contatto con acqua e sudore.
Vincitrice nel 2008 del Roland Garros di Francia, numero sette del ranking mondiale WTA, Ana è una campionessa dalla forte personalità, sicura nelle scelte professionali come in quelle personali.
Anche quando si parla di protezione non fa sconti: sa bene che mentre si fa sport il solare va messo perché i raggi arrivano, e possono scottare, persino quando ci si muove.
Certo il solare di chi pratica attività sportiva non può essere scelto a caso; deve avere infatti precise caratteristiche: praticità e velocità di applicazione e una formula invisibile che non appiccica, non si fa notare e magari sa regalare un’inattesa sensazione di freschezza.

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