08/11/2019

Cellulite: tutto il bello (e il buono) dei fanghi

Alberta Mascherpa Pubblicato il 08/11/2019 Aggiornato il 08/11/2019

Ideali per drenare liquidi e scorie, sono perfetti per rimineralizzare la pelle perché ritrovi tono. Senza dimenticare che aiutano a rilassarsi e, nella versione calda, ritemprano nella giornate più fredde

fanghi

Volete depurare l’organismo, allentare la pesantezza alle gambe, contrastare la cellulite e vi piacerebbe farlo in tutto relax? Provate con i fanghi.

L’argilla, l’ingrediente base che li compone, ha di per sé una valenza assorbente che aiuta a liberare il corpo da scorie e liquidi.

Arricchiti è meglio

All’argilla possono essere aggiunti altre sostanze. «Gli ingredienti che vengono uniti ne potenziano l’efficacia soprattutto se si tratta di mucillagini di alghe e acqua marina dalle spiccate proprietà detossinanti» spiega Silvia Mittelberger, spa manager di Adler Spa Resort Dolomiti.

«Altre preziose aggiunte possono essere gli estratti di centella, mirtillo, edera, vite rossa e ippocastano che stimolano la circolazione e il drenaggio così come gli oli essenziali di cipresso, pompelmo, lemongrass, cannella e zenzero mentre gli oli vegetali ammorbidiscono la pelle e la rendono elastica».

Caldi o freddi?

I fanghi a caldo sfruttano l’azione del calore che, aprendo i pori e favorendo la sudorazione, rendono il trattamento particolarmente efficace nel caso di adiposità localizzate. I fanghi freddi invece sono ottimi per riattivare la circolazione, ridurre il gonfiore, soprattutto a livello degli arti inferiori, e dare tono al tessuto.

Mentre i fanghi freddi non hanno controindicazioni, quelli caldi sono sconsigliati in presenza di vene varicose, capillari dilatati e difficoltà circolatorie. Meglio evitarli anche se la pelle è particolarmente sensibile perché il calore potrebbe infiammarla e irritarla.

Su tutto il corpo o su una parte

Come per tutti i trattamenti detossinanti, stendere il fango su tutto il corpo garantisce un’azione depurativa molto efficace; ma ci si può comunque limitare alla parte bassa della corpo se l’obiettivo è contrastare gonfiori e cellulite.

«Il fango viene steso sulla pelle pulita, dopo una doccia preparatoria, con l’aiuto di un pennellino speciale a setole morbide e lasciato in posa dai 15 ai 40 minuti» spiega l’esperta. Mettendo sopra una coperta che sviluppa calore si potenzia la penetrazione delle sostanze attive e l’efficacia riducente e rimodellante del fango diventa maggiore.

L'esperto consiglia

Per una cura intensiva si può prevedere un fango al giorno per una settimana ripetendo il ciclo, una, due volte l’anno. L’ideale è programmare l’applicazione del fango a cadenza regolare, in base alle proprie disponibilità, per mantenere pulito l’organismo e tenere sotto controllo la cellulite.