21/09/2018

Capelli: se cadono, pensaci subito

Alberta Mascherpa Pubblicato il 21/09/2018 Aggiornato il 21/09/2018

Interventi tempestivi e mirati impediscono alla chioma di perdere pienezza e mantenga la sua naturale forza

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L’estate porge il conto. Mentre l’abbronzatura se ne va, i capelli cominciano a cadere, più copiosamente del solito. «In realtà ogni giorno si perdono dai 40 ai 120 capelli» precisa Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis. «Il ricambio della capigliatura è quindi del tutto fisiologico soprattutto al cambio di stagione quando i bulbi risentono delle pesanti aggressioni estive, prima fra tutte quella del sole; se si nota però che il numero di capelli che cadono è in aumento, che ci sono zone diradate e una perdita di pienezza meglio rivolgersi tempestivamente al dermatologo per un consulto».

Se i capelli che cadono sono pochi, oltre a trattarli capelli, evitando lo stress di phon caldissimi, piastre e shampoo aggressivi, si può ricorrere all’aiuto di lozioni stimolanti e fortificanti.

Per stimolare la ricrescita

Quando il problema sembra essere significativo e non rientra nell’arco di poche settimane, una soluzione efficace è rappresentata dai trattamenti con Prp, acronimo che indica il plasma ricco di piastrine e che identifica una tecnica all’avanguardia capace di stimolare il metabolismo dei follicoli e la rigenerazione cellulare attraverso l’infiltrazione di un gel piastrinico ottenuto dal proprio sangue.

Le piastrine, infatti, sono ricche di fattori di crescita che hanno un’azione di stimolo e di rinnovamento anche sui bulbi piliferi. La seduta inizia con un prelievo di 5-10 ml di sangue che viene centrifugato all’interno di provette per ottenere in pochi minuti un siero gelatinoso (il plasma) ricco di piastrine. Questo siero viene poi infuso con microiniezioni a pochi millimetri di profondità per rigenerare e stimolare i bulbi piliferi. Il trattamento richiede circa 30-40 minuti e i primi risultati sono visibili dopo uno-due mesi.

Nel giro di sei mesi, nella maggior parte dei casi, si assiste a un miglioramento della ricrescita e a un rinfoltimento della chioma. Il trattamento prevede da una a due sedute mensili con una seduta di richiamo una volta all’anno. Il trattamento non è doloroso e non ha effetti collaterali a patto che venga eseguito in strutture mediche autorizzate da un centro trasfusionale ospedaliero: maneggiare il sangue in locali non idonei e senza autorizzazione obbligatoria non solo è fuori legge, ma può rappresentare un rischio di gravi infezioni e setticemie.

Per rivitalizzare i bulbi

In alternativa si può ricorrere al Biorevis, un trattamento che prevede microiniezioni indolori sul cuoio capelluto a due millimetri di profondità di aminoacidi e peptidi che hanno un’azione rigenerante e stimolante sui bulbi piliferi. Queste sostanze si trovano all’interno di un filler di acido ialuronico che libera gradualmente i principi attivi amplificandone l’azione e l’efficacia. Le microiniezioni vengono eseguite ogni quindici giorni per quattro o cinque sedute.Il mantenimento prevede una seduta ogni tre mesi circa.