21/06/2020

3 buoni motivi per immergersi nella natura

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 21/06/2020 Aggiornato il 21/06/2020

Numerosi studi provano che praticare attività ludico-sportive a contatto con la natura ha ripercussioni positive sulla salute e sul sistema immunitario, contrasta lo stress, rende la mente più pronta e percettiva

3 motivi per immergersi nella natura

Ci sono molte buone ragioni per immergersi nella natura e svolgere attività ludico-sportive nei boschi, fra gli alberi, nelle radure erbose, lungo sentieri di montagna o di campagna: correre, passeggiare, praticare yoga, fare ginnastica o semplicemente scattare foto e contemplare il paesaggio può essere un toccasana per il corpo e per la mente.

Tornare alla natura ci permette di riconnetterci a qualcosa che è “parte di noi” ed è un modo per ricaricare sia le energie fisiche che quelle mentali.

Dalle gite alle escursioni

Tutte l’abbiamo provato empiricamente, ma il benessere che nasce dal contatto con la natura ha anche dei fondamenti scientifici. Marco Nieri, bioricercatore ed ecodesigner, elenca 3 motivi che dovrebbero invogliarci e gite, escursioni e scampagnate.

  1. Non dimentichiamo che l’uomo ha trascorso il 99,5% della sua evoluzione a stretto contatto con la natura: è quindi normale che amiamo avere un contatto sensoriale con il verde. Il biologo ed entomologo americano Edward Wilson ha studiato questo aspetto, evidenziando come il nostro innato amore per ciò che è vivo e vitale dipenda, per così dire, da un’attrazione biologica e innata verso la natura: ecco perché le persone preferiscono istintivamente stare in parchi, giardini o negli spazi naturali dove lo sguardo può spaziare sul paesaggio circostante.
  2. Esistono ormai numerosi studi scientifici che provano come la permanenza anche solo per poche ore in ambienti naturali, e in particolare in boschi ricchi di sostanze aromatiche, contribuisca ad abbassare lo stress, a migliorare il sistema immunitario e a interferire positivamente con la nostra salute. L’immunologo giapponese Qing Li, uno dei principali rappresentanti della medicina forestale e fra i primi fautori della pratica del forest bathing, assegna anche ai boschi un ruolo nella prevenzione di alcuni tumori.
  3. Gli ambienti naturali attivano la nostra attenzione involontaria e questo li rende terapeutici anche per la nostra mente. Fra i ricercatori che hanno studiato questo aspetto, l’americano Stephen Kaplan sostiene che risvegliare l’attenzione involontaria ha positive ripercussioni sulla nostra attività mentale, perché ne risveglia le energie. In pratica, visitando un ambiente naturale, anche le nostre performance migliorano, siamo più pronti e svolgiamo meglio in nostri compiti.