Smetti di mangiarti le unghie
Non puoi fare a meno di mangiarti le unghie? Alla base c’è un problema comportamentale. Il dermatologo ti spiega cos’è l’onicofagia e come affrontarla
![Young beautiful woman sitting on the floor at home looking stressed and nervous with hands on mouth biting nails. Anxiety problem. Young beautiful woman sitting on the floor at home looking stressed and nervous with hands on mouth biting nails. Anxiety problem.](https://static.silhouettedonna.it/wp-content/uploads/2022/03/onicofagia-768x480.jpg)
Ansia, stress e tensione. Sono questi i tre capi d’accusa imputabili all’onicofagia, un disturbo che porta a un rosicchiare in modo continuativo la lamina dell’unghia e le pellicine circostanti, causando infezioni, arrossamento e gonfiore. «Se il problema diventa compulsivo può addirittura intaccare lo salute dei denti, rovinando gli incisivi, e favorire problemi gastrointestinali, quando le pellicine vengono ingerite», spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologo a Milano e Vigevano (PV).
L’onicofagia porta gradualmente a uno sfaldamento e a un danneggiamento dell’unghia e quando coinvolge anche la matrice, cioè la sua base, l’unghia stessa può ricrescere anomala e deformata.
Le soluzioni
Il primo passo per smettere di mangiarti le unghie è applicare un apposito smalto dal sapore amaro, che in genere in formulazione presenta un attivo chiamato denatonio benzoato.
Se preferisci rimedi più green puoi puntare su lozioni o gel a base di fitoestratti come l’aloe vera, dal gusto sgradevole al palato, utili anche per idratare la zona.
Per lo stesso motivo sì a un paio di gocce di olio essenziale di lavanda o tea tree, da massaggiare su unghie e cuticole.
Anche la ricostruzione con lo smalto semipermanente può essere un aiuto per rafforzare l’unghia e ridurre il trauma, spingendoti a evitare il rosicchiamento, perché lo spessore dell’unghia con questo tipo di smalto diventa più consistente. Il plus è che avrai mani belle e in ordine.
In caso di infezioni alle pellicine attorno al bordo ungueale, il medico può prescrivere pomate antibiotiche e cortisoniche.
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