Sbadiglio: il relax è contagioso

Recenti studi hanno dimostrato che uno sbadiglio è molto più che un’espressione di noia o di stanchezza: questo riflesso (cioè risposta involontaria a uno stimolo) può infatti manifestarsi anche per esternare sorpresa, fame, sazietà, felicità o appagamento. A prescindere dalle circostanze che l’hanno scatenato, però, lè prima di tutto un momento di profonda inspirazione e di profonda espirazione, che possiamo sfruttare per il nostro benessere.

Un modo per scoprire come funziona il diaframma

Nel suo libro “La scienza del respiro” (Vallardi) Mike Maric, medico, campione di apnea e coach sportivo, suggerisce di sbadigliare per imparare a conoscere meglio i meccanismi della respirazione e il funzionamento del diaframma, quel muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale e che si abbassa quando immettiamo aria nei polmoni, si alza quando la facciamo uscire.

L’esercizio per sbadigliare nel modo giusto

Sdraiatevi comode, con la schiena estesa, le gambe flesse e i piedi in appoggio (se preferite, potete stare sedute, ma con la schiena ben eretta). Posizionate le mani sull’addome, sovrapponendole sopra all’ombelico, e rilassatevi, abbandonando le spalle, portando lo sguardo verso l’orizzonte, allentando le tensioni a livello del viso, della mandibola e del collo. Poi socchiudete gli occhi e iniziate a fare uno sbadiglio. La prima volta il gesto sarà forzato, non proprio naturale, ma a poco a poco scoprirete che “provocare” uno sbadiglio è più facile di quanto si creda e che, una volta iniziato l’esercizio, gli sbadigli si innescano a catena.Eseguitene non meno di 3-4.

Una piacevole calma

Vi accorgerete che ad ogni sbadiglio l’aria entra, la pancia si gonfia con naturalezza, per poi sgonfiarsi quando i polmoni si svuotano: è questa la respirazione addominale (o diaframmatica) che tutti dovremmo compiere sempre, perché è funzionale e benefica. Continuando a sbadigliare, infatti, vi accorgerete che a poco a poco siete pervase da una piacevole sensazione di rilassamento generale, che parte dalla testa e si irradia verso la zona inferiore del corpo. Infatti i movimenti ampi e completi del diaframma agiscono come “riequilibratori”, perché innescano nell’organismo una serie di meccanismi fisiologici e biochimici che predispongono alla calma.