05/04/2022

Qi gong: il rituale contro la stanchezza di primavera

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 05/04/2022 Aggiornato il 05/04/2022

Secondo i principi della tradizione medica cinese, con una sequenza di esercizi semplicissimi da eseguire si può migliorare il flusso energetico nell’organismo e ritrovare vitalità

Qi gong stanchezza

Fra le pratiche millenarie della medicina cinese, il Qi Gong si presta in modo particolare al fai-da-te con benefici sicuri. Questa disciplina olistica si serve di esercizi integrati di movimento, respirazione, automassaggio e visualizzazioni, con lo scopo di migliorare l’energia vitale. Per questo è ideale quando ci si sente affaticate, fiacche, svogliate e si avverte la necessità di una ricarica.

Secondo gli insegnamenti della tradizione orientale quando l’energia fluisce armoniosamente nella rete di canali che irrorano tutto il corpo, si gode di buona salute, serenità interiore ed efficienza fisica e mentale.

Lo assicura il dottor Nello Fonzi, neurologo, esperto di medicina cinese e direttore sanitario del Centro Tao di Limone sul Garda. L’esercizio che ci propone è semplice e adatto a tutte: servendosi perlopiù di manovre di automassaggio, stimola in particolare due coppie di canali energetici, che interferiscono con i livelli dell’energia primaverile: quello del Fegato, il Triplice riscaldatore, il Ministro del cuore e quello della Vescica biliare. Il lavoro riequilibra il flusso energetico, sciogliendo i blocchi e contrastando i rallentamenti, con un effetto rigenerante su tutto l’organismo e su tutte le sue funzioni.

Il serbatoio energetico

Il punto chiamato Lao Gong, al centro dei palmi delle mani, è il focus di tutta la sequenza: nella medicina cinese è un importante serbatoio energetico.

La sequenza

Sedetevi in modo da essere rilassate: occhi chiusi, respirazione fluida e continua, mente sgombra. Testa e osso sacro devono essere allineati, come se una linea ideale vi attraversasse unendo il cielo alla terra. La sequenza include 7 passaggi: prima di ciascuno strofinate le mani fra loro, per “caricare” di energia il punto Lao Gong, e alla fine di ognuno scuotete le mani, un gesto che idealmente vi libera da ciò che non serve e che bisogna “lasciare andare”. Ogni stimolazione deve durare almeno 10 secondi (contate fino a 10), ma una durata superiore no ha controindicazioni e può procurare solo benefici.

I 7 passaggi

 

  1. Con le dieci dita delle mani, massaggiate il cuoio capelluto dal basso all’alto e viceversa.
  2. Eseguite piccoli movimenti concentrici sugli occhi, massaggiandoli, poi fermate alcuni secondi le mani con il punto Laogong in corrispondenza della pupilla.
  3. Ripulite la mente: girate la testa a sinistra e con la mano destra fare il gesto simile a quando ci si asciuga la fronte, scuotendo poi la mano, come per lasciare andare il sudore (o i cattivi pensieri). Ripetete sul lato opposto e continuate in alternanza.
  4. Per rilassare l’area cervicale e delle spalle, dove si accumulano stress e tensioni, girate la testa a destra e con il palmo della mano percuotere il punto fra la base del collo e la spalla sinistra. Ripetete sul lato opposto e continuate, ritmicamente, in alternanza.
  5. Massaggiate due coppie di punti che coincidono con l’inizio e la fine della grande circolazione energetica corporea: si chiamano P1 e F14 e si trovano rispettivamente sotto la clavicola e nel sesto spazio intercostale (appena al di sotto del seno). Con la mano destra chiusa a pugno percuotete P1 e nel contempo, ritmicamente, con il palmo della mano sinistra aperta percuotete F14. Ripetete sul lato opposto.
  6. Massaggiate i reni con movimenti verticali: qui si trova il punto Ming Men, serbatoio e fonte irradiante di energia vitale.
  7. Ponete le mani, una sopra l’altra, sull’addome ed eseguite dei movimenti scivolati circolari intorno all’ombelico.

La conclusione

Concludete la sessione rigenerante sovrapponendo le mani sotto l’ombelico. Respirate lentamente assecondando con le mani il movimento dell’addome.