Fumo: 5 modi per dire basta

Redazione Pubblicato il 27/10/2015 Aggiornato il 27/10/2015

Una nuova legge antifumo promette ulteriori restrizioni e campagne choc. Intanto ecco i metodi per smettere più efficaci e seguiti dagli italiani

smettere di fumare

Sigarette: è proprio ora di smettere. La nuova legge antifumo, che entrerà in vigore fra circa 3 mesi, è pensata per convincere anche gli irriducibili con immagini choc (organi devastati, polmoni anneriti) sul 65% della superficie delle confezioni. E poi con il divieto di fumare in auto in presenza di bambini o donne incinte, così come nelle aree esterne degli ospedali e di alcuni reparti. Vietata anche la vendita di e.cig ai minori di 18 anni.

In Italia i dati restano allarmanti: fuma il 21% della popolazione. Gli uomini sono 6,3 milioni, le donne 4,6. Il consumo medio è di 13 sigarette al giorno.

I giovani non sono più salutisti degli adulti: il 23,4% degli studenti delle scuole superiori fuma. Ma forse la sorpresa peggiore arriva dagli sportivi: è fumatore un atleta su dieci, con una leggera prevalenza delle donne.

Così smettere è più facile

Il primo consiglio per chi decide di smettere è tenere un diario su cui annotare per ciascuna sigaretta l’ora, l’attività che si sta svolgendo, lo stato d’animo e le motivazioni per cui si sente il bisogno di fumare, attribuendo a quest’ultimo anche un numero. Questa fase, che deve durare almeno 3 giorni, aiuta a ridurre le sigarette fumate in modo automatico. A questo punto non resta che seguire uno dei metodi più usati (e più collaudati) per dire basta.

1) Sostitutivi della nicotina. Gomme da masticare, cerotti, compresse e spray nasali. Rilasciano in modo continuo nicotina per far arrivare al cervello la stessa sensazione di appagamento derivante dal fumo. Si prendono in farmacia (quasi sempre senza ricetta) e si assumono da 8 settimane a 3 mesi.
2) Spray alla nicotina per bocca. È efficace sui sintomi della dipendenza, inoltre simula, grazie alla forma del dispositivo e al movimento dell’inalazione, il rito della sigaretta. Agisce più rapidamente di cerotti e chewing gum perché la nicotina viene immessa direttamente nel circolo sanguigno.
3) Terapia psicologica. Aiuta a prendere coscienza dei propri pensieri negativi e a rinforzare la fiducia nelle proprie capacità. I percorsi durano da 6 a 10 settimane, seguite da un monitoraggio a 3, 6 e 12 mesi.
4) Farmaci. Vengono usati: bupropione, dalle proprietà antidepressive, e vareniclina, che agisce sulla capacità della nicotina di attivare il meccanismo neuronale alla base del piacere, allevia i sintomi dell’astinenza e riduce il desiderio delle sigarette. Richiedono la prescrizione del medico e l’abbinamento con la psicoterapia.
5) Terapie naturali. Erbe e fiori di Bach riducono il desiderio di fumare e controllano i sintomi dell’astinenza. L’agopuntura e la riflessologia plantare agiscono stimolando i punti del corpo coinvolti nel meccanismo psicologico della dipendenza. L’ipnosi induce uno stato di profondo rilassamento, facendo emergere i meccanismi psichici ed emozionali all’origine dell’abitudine al fumo. Esiste anche un dispositivo di auricoloterapia, acquistabile in farmacia, composto da due magneti che si posizionano nell’orecchio e, con una pressione programmata, stimolano un punto preciso del padiglione auricolare, inibendo il desiderio di fumare.

Con l’aiuto degli esperti

Per individuare il metodo più adatto a sé ed essere seguiti da esperti ci si può rivolgere ai Centri antifumo. L’elenco è disponibile all’indirizzo www.iss.it/fumo o al Numero verde 800 55 40 88.

L'idea in più

“iCoach” è una piattaforma digitale gratuita, disponibile sia online sia come applicazione mobile, che funziona come un allenatore virtuale per smettere di fumare: fa parte delle iniziative antifumo della Commissione europea. Per informazioni: www.exsmokers.eu.