30/11/2021

Dolore pelvico cronico: un aiuto dall’osteopatia

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 30/11/2021 Aggiornato il 30/11/2021

Questo disturbo, che affligge un’elevata percentuale di donne e può essere molto invalidantep trova beneficio anche dalle manovre dell'osteopatia

dolore pelvico cronico

Del dolore pelvico cronico non si parla spesso, ma è una condizione duratura e costante che affligge il 15% delle donne (anche molto giovani) e può assumere intensità invalidanti. Interessa la zona del pavimento pelvico (il muscolo che si estende dal pube all’osso sacro) e del basso addome, irradiandosi talvolta alle zone circostanti, e le sue manifestazioni più comuni sono la dispareunia, cioè i rapporti sessuali dolorosi, e la vulvodinia, cioè una condizione di dolenzia dei genitali esterni: tuttavia le declinazioni del problema possono essere molto più numerose e sfaccettate. Come ci spiega Silvia Ratti, osteopata ROI (Registro Osteopati d’Italia) specializzata in problematiche femminili, anche l’osteopatia può dare sollievo a questo disturbo.

I pazienti che si rivolgono all’osteopata lo fanno quasi sempre per contrastare dolori persistenti, in genere all’apparato muscolo-scheletrico: poche donne sanno che questo vale anche per alcuni dolori ginecologici.

Come agisce

L’osteopata è una figura sanitaria che lavora in team, collaborando con altri specialisti, e nel caso dei disturbi femminili la sinergia è ovviamente con il ginecologo, ma anche con l’ostetrica, talvolta con lo psicoterapeuta o con l’endocrinologo e con altre figure appropriate al singolo caso. Le evidenze cliniche mostrano che, in molti casi, gli interventi osteopatici, basati su precise manipolazioni del corpo, possono contribuire ad attenuare la sintomatologia dolorosa, riducendo anche l’assunzione di farmaci.

Le manovre rilassanti

Nella maggior parte dei casi, il dolore pelvico cronico è associato a un eccesso di tono del pavimento pelvico, che può essere sia causa che conseguenza del problema: i muscoli, infatti, tendono a contrarsi anche come forma di difesa, in presenza di uno stimolo doloroso di qualsiasi altra origine, innescando un persistente circolo vizioso. Per ridurre il tono l’osteopata interviene con manovre rilassanti in loco ma anche in altre zone del corpo, dove occorre eliminare squilibri e disfunzioni che, pur “lontane”, interferiscono con la contrattura pelvica in un gioco di reciproche compensazioni. L’esperta spiega che il primo step è la mobilizzazione delle articolazioni e dei tessuti molli nell’area del bacino (le anche, il sacro e la colonna lombare, i glutei). Poi si passa a manipolazioni della zona costale e dorsale per riequilibrare il diaframma, perché questo muscolo respiratorio influenza in modo significativo il tono del pavimento pelvico.

L’esperta consiglia

Oltre a effettuare un lavoro personalizzato nelle sedute in studio, l’osteopata dà consigli per convivere con il dolore anche a casa, attenuandolo o prevenendolo. Contro il dolore pelvico cronico il primo passo è ascoltarsi e prendere consapevolezza del tono del proprio pavimento pelvico, intervenendo poi con esercizi mirati di ritmica contrazione e decontrazione di questa zona, ponendo l’accento sulla fase di rilascio. Si possono effettuare da sole anche esercizi di respirazione, dopo avere preso coscienza dell’ampiezza dei propri atti respiratori: il lavoro si esegue supine e sul fianco, forzando leggermente le inspirazioni e le espirazioni. Questo aiuta ad ampliare l’escursione del movimento delle costole e a mobilizzare il diaframma.