16/04/2020

Coronavirus: le precauzioni continueranno anche nella fase 2

Veronica Colella Pubblicato il 16/04/2020 Aggiornato il 16/04/2020

Quando si tornerà gradualmente a circolare saranno molte le precauzioni da adottare ancora. In attesa delle direttive regionali ecco alcuni consigli

consigli coronavirus

Nelle prossime settimane le restrizioni si allenteranno, dandoci la possibilità di riprendere gradualmente a circolare. Questa bella notizia non deve farci dimenticare le precauzioni da prendere per la nostra salute e quella di chi ci sta vicino.

Continuare a mantenere le distanze di almeno un metro nei luoghi pubblici e lavarsi religiosamente le mani rimangono le due regole d’oro da rispettare nella fase 2. Senza dimenticare il buon senso.

Il rituale di guanti e mascherina

A seconda delle direttive regionali, guanti e mascherina potrebbero rimanere obbligatori anche per chi non presenta sintomi. Portare la mascherina però ha senso solo se si rispettano alcune regole: indossarla e sfilarla tenendola per gli elastici e modellare il ferretto in modo da ottenere una forma adatta alla propria fisionomia. Se respirando si appannano gli occhiali, ad esempio, significa che non è aderente al viso (e quindi non sta facendo il suo lavoro). Per quanto riguarda i guanti, devono essere monouso e vanno sempre sfilati alla rovescia, in modo da non venire a contatto con la superficie esterna.

La spesa

Tra le preoccupazioni più frequenti c’è quella di dover disinfettare ogni singolo prodotto, ma secondo gli esperti il rischio di contagiarsi attraverso gli oggetti rimane molto basso. Il veicolo principale di infezione rimangono le “goccioline” (droplet) o il contatto diretto con le mani delle altre persone. Attenersi alle normali regole igieniche in materia di spesa, ribadisce l’Istituto Superiore di Sanità, dovrebbe essere più che sufficiente. I prodotti freschi (pane incluso) non sono più pericolosi dei surgelati, tanto più che indossare i guanti per toccarli era già prassi prima dell’emergenza. Frutta e verdura rimangono la scelta migliore per la nostra salute, purché accuratamente lavati per rimuovere tracce di pesticidi e batteri. Per le confezioni il discorso è più complesso: il virus può effettivamente sopravvivere sulle superfici per un tempo variabile a seconda del materiale, ma gli studi vengono effettuati in condizioni di laboratorio. L’esposizione a sole e pioggia – e soprattutto i disinfettanti a base di cloro o alcol – potrebbero essere sufficienti per rendere il prodotto sicuro. Nel dubbio, si possono eliminare gli involucri superflui e passare su scatole e vasetti un panno leggermente inumidito con il disinfettante.

L’interno dell’auto

A maggior ragione se si è da soli, guanti e mascherina non sono necessari per la guida. È invece molto importante lavarsi spesso le mani, avendo cura di tenere pulite le zone dell’abitacolo con cui si entra regolarmente in contatto. Volante, leva del cambio, cruscotto, frontalino dell’autoradio e maniglie delle portiere possono essere disinfettati con un detergente delicato e un panno in microfibra, facendo sempre attenzione a scegliere il prodotto adatto per ogni materiale.

E i vestiti?

Il Ministero della Salute ha chiarito qualche dubbio anche in merito agli indumenti. Se si rispettano le distanze non è necessario abbondare con le lavatrici né sottoporre i vestiti a una mini-quarantena sul balcone, basta cambiarsi al rientro a casa e riporre i vestiti in armadi e cassetti. Quanto alle scarpe, meglio lasciarle all’ingresso e tenere i pavimenti puliti con prodotti a base di cloro allo 0.1% o candeggina diluita.

Di ritorno dalle passeggiate

Potrebbe essere un eccesso di zelo, tuttavia anche al cane si possono lavare le zampe al rientro dalla passeggiata. I veterinari raccomandano di non usare nulla che non utilizzeremmo per lavarci le mani: niente candeggina o prodotti a base alcolica, solo acqua tiepida e sapone neutro. Per una pulizia più profonda del mantello basta spazzolarlo e lavarlo con un panno umido, senza esagerare con i bagnetti. Naturalmente, letti e divani dovrebbero essere off-limits (così come la tavola da pranzo), senza farsi manipolare da sguardi languidi e guaiti di disapprovazione.