Cellulite: combattila con l’Antico massaggio termale romano

Redazione Pubblicato il 22/12/2016 Aggiornato il 22/12/2016

L'Antico massaggio termale romano ripropone le cure di bellezza delle matrone alle terme e sfrutta le proprietà di cosmetici naturali e commestibili

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Anche le nostre antenate di duemila anni fa, nella Roma antica, si prendevano cura della loro bellezza. Lo facevano negli spazi delle terme, dove si sottoponevano a bagni, massaggi e cure estetiche, per curare e mantenere giovani lla pelle del viso e del corpo. Studiando le fonti antiche (soprattutto i testi dei medici latini Celso e Galeno), è stato messo a punto un trattamento che ripropone le manovre, gli strumenti e le finalità terapeutiche di allora: l’Antico massaggio termale romano.

Anche i cosmetici usati, tutti naturali e commestibili, sono gli stessi di cui disponevano le matrone romane: olio, sale, miele, zucchero.

Drenante e lipolitico, perfetto contro la cellulite

Come spiega Sario Badin, massaggiatore, insegnante e responsabile della formazione della Scuola professionale di massaggio Diabasi (www.diabasi.it), il massaggio è efficacissimo per prevenire e curare i ristagni linfatici e gli inestetismi della cellulite, grazie a una potente azione drenante e lipolitica. Il lavoro alterna fasi di stimolazione più superficiale, per ossigenare e rimpolpare l’epidermide, e momenti con manovre più intense, che interessano i tessuti in profondità, li spremono, favoriscono il deflusso dei liquidi ristagnanti, delle tossine, delle impurità e riattivano la circolazione.

Una seduta in 6 step

  1. Preparazione. Il corpo viene massaggiato con olio d’oliva, emolliente e antiage, ricco di polifenoli e vitamine. Gli sfioramenti sono delicati e scivolati, dal basso verso l’alto e viceversa.
  2. Scrub. La pulizia profonda si esegue con un impasto di olio e sale (dagli effetti drenanti), di cui si sfrutta l’azione leggermente abrasiva sulla pelle. Se la cute è secca, si può impiegare lo zucchero. Il composto si applica a mano e si asporta con uno strumento ricurvo già usato nell’antichità, lo strigile, che viene fatto scivolare sulla pelle.
  3. Stimolazione profonda. Con pressioni e picchiettamenti si lavora sulle “zone critiche”, con lo scopo di “scollare” e riossigenare i tessuti in profondità.
  4. Fase lipolitica. Si passa a manovre mirate antiadipe e anticellulite: frizioni e pompaggi che interessano in particolare cosce, fianchi, glutei e addome, precedentemente cosparsi di una miscela di olio e zenzero (una spezia con forti proprietà lipolitiche, antiossidanti, antinfiammatorie).
  5. Spremiture. Per stimolare ulteriormente la circolazione sanguigna e linfatica, si usa una sorta di impastamento profondo, eseguito con le nocche della dita e utilissimo contro la cellulite. Lo potenzia un composto a base di olio e peperoncino, ricco di flavonoidi antiossidanti e potente vasodilatatore.
  6. Conclusione. Con frizioni leggere e scivolamenti si applica del burro di karité ad azione restitutiva e idratante