Zecche: come difendersi in 7 mosse

Redazione Pubblicato il 07/06/2017 Aggiornato il 07/06/2017

La diffusione delle zecche è in aumento anno dopo anno. Ecco come ridurre il rischio di essere morsi e cosa fare se il parassita ha già colpito

Zecca

Ama le aree boschive, umide, ombreggiate e ricche di vegetazione spontanea. La zecca è un parassita insidioso, nonché sempre più diffuso. Il cambiamento del clima sta infatti favorendo una maggiore proliferazione e i rischi non sono trascurabili, dalla borreliosi di Lyme, alla rickettsiosi, alla febbre ricorrente e molte malattie virali.

Tra queste, la più seria è l’encefalite da zecca o TBE. In Italia, le principali zone a rischio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e il Trentino Alto Adige.

Proteggetevi così

  1. Per essere contagiati è sufficiente un morso di zecca infetta, per questo l’Organizzazione mondiale della sanità e lo European centre for disease prevention and control raccomandano la vaccinazione per le persone che vivono o visitano frequentemente le aree a rischio, chi pratica professioni a contatto con la natura, villeggianti che si recano in zone boschive, prati e campi aperti, amanti del trekking e della campagna.
  2. Usate prodotti repellenti sulla pelle e sui vestiti (quelli specifici per abiti non devono essere usati sulla pelle) e indumenti protettivi che coprono braccia e gambe.
  3. Dopo aver trascorso del tempo all’aria aperta, toglietevi gli abiti prima di entrare in casa ed esponeteli alla luce del sole, oppure lavateli.
  4. In caso di morso, rimuovete subito la zecca usando una pinzetta, con la quale afferrarla saldamente per poi tirarla in maniera delicata, esercitando una rotazione in senso antiorario. Può essere utile cospargere l’insetto con un grasso, come la vasellina, che ne blocca la respirazione, favorendone il distacco.
  5. Dopo la rimozione, applicate prodotti antinfiammatori, evitando disinfettanti colorati, come tintura di iodio, che potrebbero nascondere un’infiammazione. Non usate olio, alcol o altre sostanze emollienti per evitare che la zecca rigurgiti, aumentando il pericolo d’infezione.
  6. Tenete la parte interessata sotto osservazione per una quarantina di giorni. In caso di infiammazione, arrossamento o febbre, rivolgetevi subito al medico.
  7. Anche se vi accorgete dopo un po’ di tempo di essere stati morsi (nel 70-90% dei casi il morso non viene avvertito, perché nella saliva dell’animale è contenuta una sostanza che ha un effetto anestetico nelle ghiandole salivari), alla comparsa di febbre o altri sintomi sospetti recatevi subito al medico, informandolo sui viaggi fatti nel mese precedente la comparsa dei sintomi.